giovedì 29 dicembre 2011

Un saluto al numero 1 che ci ha lasciato


Caro Lettore,
inutile nascondercelo: questo 2011 è ormai in pezzi! Restano poche ore e poi sarà solo un numero nuovo nei libri di storia e vecchio tra le pagine dei blog.
Cercando un modo tutto mio per augurarti il meglio possibile dall’anno che ci attende ho lavorato su questa immagine scattata ieri, interno alle 16:30 - c’era aria di tramonto… proprio quella che serviva -, dalle volte della piazza del Comune di Castiglion Fiorentino. Ero bardato a festa per condurre in teatro i tanti piccoli spettatori, con le loro famiglie, arrivati in Valdichiana per assistere alla replica de “Il Flauto Magico” ma non ho trovato il cuore di lasciarmi sfuggire questo piccolo anelito di meraviglia col suo infinito limpido adagiato su curve rosse e precipizi neri di mistero.
Te lo regalo con l’animo di Papageno, liberando piume canterine dalla loro gabbia dorata: che ti raggiungano, che ti proteggano, che t’accompagnino in una via di grande, stupefacente, felicità.
Auguri!

P.S.
A mo’ di “buon proposito” per il 2012 prenderò a prestito le parole di Marco Capaccioli, Assessore alla Cultura e di Gianfranco Pedullà, Direttore Artistico del Teatro delle Arti del Comune di Lastra a Signa, poste a presentazione della Stagione Teatrale 2011-12: «Andare a teatro, o al cinema, o a un concerto, o in piazza, serve a non perdersi di vista, a mantenere vivo il senso di una comunità. Ci si incontra anche al supermercato, è vero, o nei centri commerciali, ma non è la stessa cosa. Andare a teatro non è incontrare per caso qualcuno che conosciamo: vuol dire uscire dalla propria casa per condividere un’esperienza con gli altri, con la nostra comunità. Significa investire un po’ del nostro tempo, e dei nostri soldi, per partecipare a una rappresentazione fatta da persone per altre persone. Tra persone. Perché la prima cosa che non dobbiamo perdere è la certezza di essere persone in mezzo ad altre persone, uomini e donne che come noi danno una identità a un territorio».
Ci vediamo nel 2012… in teatro, mi raccomando!

mercoledì 28 dicembre 2011

Prenota il tuo primo spettacolo del 2012

Caro Lettore,
inizia in teatro il tuo nuovo anno cerebrale! Prenota il tuo primo spettacolo del 2012!
Ho in mente un città: Cortona (AR)! La conosci? Ci sei mai stato? Ne vale la pena, perdinci.
Ho in mente un luogo: il Teatro Signorelli. Stile neoclassico per una serata importante!
Ho in mente un’attrice: Amanda Sandrelli. Grande voce! Grande donna! Dal vivo ancora più grande.
Ho in mente un’orchestra: l’Orchestra Multietnica di Arezzo, un’associazione di volontariato che sta cercando forme e formule per costruire quella progettualità e quella convivenza che partono dal più semplice dei gesti: una stretta di mano.
Ho in mente uno spettacolo: Credoinunsolodio. L’opera di un drammaturgo dalla mente vigile come un allarme: Stefano Massini. Orario d'inizio dello spettacolo: 21:15.
Ho in mente tante altre cose ma non vorrei toglierti parte di quel piacere che nasce da quanto s’apprende solo per esserci stati. Io ci sarò e quindi sono a posto… che faccio: ti prenoto il posto?

Promemoria per il passeggio

Caro Lettore,
ti ricordo che se oggi pomeriggio ti viene voglia di passeggiare nei dintorni di Castiglion Fiorentino (AR) e magari ti prende un po’ di freddo alle mani e avverti il desiderio di sederti in un posto comodo e accogliente, senza spendere denaro sonante perché il Natale ti ha già asciutto, consumando un po’ di tempo pensando ma distraendoti, perché no con qualcosa che ti faccia divertire senza offendere la tua intelligenza come spesso accade quando ti piazzi davanti al televisore, puoi venire a riscaldarti al Teatro Comunale con “Il Flauto Magico”: l'ingresso è gratuito, i musicisti suonano dal vivo, il narratore ti solletica le orecchie, le sedie sono comode e qualche sorriso è assicurato. Se porti i bambini gira anche voce che Papageno offra il babysitteraggio... ma non è detto!


lunedì 26 dicembre 2011

Auguri in musica

Caro Lettore,
è finalmente disponibile per l’acquisto il DVD del concerto “Classici della Canzone Napoletana”, dal live presso l’Anfiteatro Romano di Arezzo in data 3 settembre 2011.
La serata fu memorabile: grande caldo, grande pubblico, grande solidarietà a favore della Misericordia di Arezzo. Ed ora ecco anche il grande DVD a cura di ArezzoTV per chiudere il 2011 gorgheggiando sotto la doccia insieme ai suoni dell’Orchestra Firenze Canta Napoli.
Permettimi di ricordarti in breve i protagonisti della serata sotto la cura e la direzione artistica di Ferrero Vidibene. Al microfono del presentatore Alfredo Cavazzoni. Madrina della serata e grande interprete il soprano Raffaella Torzoni (aretina che si è fatta strada non solo a suon di note). Al microfono dei cantanti tante promesse della passione per la canzone napoletana: Alessia Proietti, Barbara Andreoni, Piero Donofrio, Susanna Senese, Nicolò Marino, Franco Borgia, Daniele Nigro, Federica Zito. Ospiti d’eccezione: il poliedrico artista Lello Florio, il tenore Pedro Rossini e ancora, allietanti e sorprendenti, Ilaria Innocenti & Bana Bana Gel. E per concludere i grandi interpreti dell’Orchestra Firenze Canta Napoli diretta dal M° Filippo Zambelli: Alessia Massaini (violino), Marta Silvestrini (violino), Erika Capanni (viola), Filomena Di Curzio (violoncello), Mauro Maurizi (contrabbasso), Marta Marini (chitarra e mandolino), Alessio Tiezzi (pianoforte), Giocomo Gelati (batteria), Tommaso Fognani (sassofono) e Gianni Micheli (fisarmonica).
Buon S. Stefano!

sabato 24 dicembre 2011

Ad Arezzo il cuore di pietra perduto e infranto della Principessa Regina

Caro Lettore,
ti hanno mai raccontato la fiaba del cuore di pietra infranto e perduto della Principessa Regina? Io ne ho una vaga memoria. Come un flebile vento nell’orecchio che me ne sussurra qualche parola. Beh, non ci crederai, ma il cuore di pietra infranto e perduto della Principessa Regina è stato ritrovato proprio questa mattina nei pressi della Stazione Ferroviaria di Arezzo e si è gridato “al miracolo”! Un miracolo di Natale, naturalmente.
Grazie al mio stretto rapporto con la Sezione Sottoidiciotto di Arezzo Notizie sono in grado di pubblicare in questo blog un particolare dell’immagine del sasso, come fotografato da N. B., il suo scopritore. Per tutte le informazioni in merito allo straordinario rinvenimento t’invito invece a leggere l’articolo su Arezzo Notizie, dove potrai anche vedere l’immagine nella sua interezza: Miracolo di Natale ad Arezzo.
Che emozione! Dimenticavo: Buon Natale!

giovedì 22 dicembre 2011

Il Flauto Magico va in teatro… all’italiana!

Caro Lettore,
ci siamo. Un nuovo invito per “Il Flauto Magico” è on line grazie alla preziosa opera della Redazione di Arezzo Notizie. Ti va di leggerlo? Questo è il titolo con il suo link: Il Flauto Magico che fa cantare Castiglion Fiorentino. La data è il prossimo 28 dicembre alle ore 17:00 ma… ormai te la sei già segnata.
Dopo la splendida Galleria Furio del Furia di Foiano della Chiana, con i suoi bei mattoni rossi e la sua aria umida di terra grattata via con le mani, dopo il pieno di bimbi e mamme e papà e nonni e sorrisi e soci Coop e palloncini che scoppiano nel ventre caldo di un palcoscenico rubato al sottosuolo o che suonano battuti da improvvisati percussionisti con l’età contata sulle mani, s’approda in teatro, in un classico teatro all’italiana, il prestigioso Teatro Comunale di Castiglion Fiorentino (AR), e l’emozione è grande. Reggeranno le mie piccole scene di piloni pubblicitari sottratti al macero al confronto con il palcoscenico? Sapranno le mie bianche maschere di carta riciclata, di colla e plastica, passare oltre la quarta parete senza rifrangersi? E il buio che mi dirà? Fortuna che ho con me musicisti e artigiani preziosi con i loro migliori attrezzi del mestiere: un flauto traverso classico (ma anche una piva) per Giorgio Pinai e un quintone (ma anche una viella da passeggio, sua geniale invenzione) per Fabrizio Lepri. Fortuna che Mozart ha già pensato a tutto scrivendo ciò che né il tempo, né i riduttori, potranno mai rendere meno perfetto di ciò che è. Ed io? Beh… ci metterò del mio!
È un mercoledì, lo so, e tu avrai da fare. Ma era l’unico giorno libero per portare questa piccola opera in teatro e non cercavamo altro luogo per fartela gustare. Che mi dici… potrai mai mancare? E poi c’è Castiglion Fiorentino…
A saluto, e a corredo, t’invio questo scatto di un Castiglion Fiorentino arroccato su una collina della Valdichiana aretina che ti farà venir voglia di sopraggiungere a visitarlo. E dimmi se mi sbaglio?!



P.S.
Dimenticavo! Leggi cosa mi ha scritto un piccolo spettatore de Il Flauto Magico di Foiano della Chiana: «mi è piaciuto molto perché se fai ridere una persona vuol dire che gli è piaciuto». Una logica ferrea e stringente. È controproducente dirti questo, lo so, ma capisci perché un artista lavora anche sottocosto? Quanti sono i mestieri che sanno darti questo?

Problemi del digitale terrestre

Caro Lettore,
in contatto con il Dott. Ruggero Marp sono riuscito ad avere l’esclusiva per la pubblicazione di un'anticipazione degli studi in merito alla conclusione e risoluzione del “Problema MARP”. Cos’è il “Problema MARP”? Una strano fenomeno che ha cominciato a presentarsi dallo switch off dall’analogico al digitale terrestre e che sembra unire marciapiedi, prati, fiumi e televisori in un incredibile, quanto irreversibile, meccanismo dirompente.
Inutile tuttavia dirti di più. Per la tua curiosità questo è l’incipit dell’articolo appena pubblicato su Sottoidiciotto (www.arezzonotizie.it). Le immagini sono originali e, purtroppo, vere…

Mondo scientifico in fermento! La scoperta è di quelle che fanno notizia: risolto il cosiddetto “Problema MARP”.
Il CERSS (Centro Ricerche Sorprendenti e Straordinarie) rende noto, in data odierna, che lo scienziato e camminatore di molte miglia Ruggero Marp, primo ad evidenziare lo strano fenomeno - tanto da prestargli il proprio nome -, ha scritto la parola ‘fine’ al quesito che da molti mesi avvolge cittadini e amministrazioni locali italiane: il “Problema MARP”, per l’appunto.
Veniamo all’antefatto. È ormai quasi passato un anno da quando Ruggero Marp, camminando in cerca d’idee ai bordi di un marciapiede di periferia, notò le prime strane crepe sull’asfalto. “Sono in periferia - pensò -, non c’è da meravigliarsene” e passò oltre. Credeva che quelle crepe fossero da addebitarsi ad incuria aggiunta a quella bella dose di usura grazie all’abuso spropositato di materiali scadenti da parte di amministrazioni colluse con le mazzette ma aveva torto. Non passò poco tempo che nella sua città - tra le prime ad assistere allo switch off del servizio televisivo analogico (e cosa questo c’entri si svelerà tra poco) - altri e più importanti fenomeni iniziarono a manifestarsi sul manto asfaltato dei marciapiedi: comparse di crepe, diritte e in forme sinusoidali, di buche, di avvallamenti, sviluppo di flora e fauna abbondante, distacco e/o rinvenimento di pietre di dubbia origine anche in zone altamente cementificate dove di pietre non se ne dovrebbero trovare nemmeno a disegnarle.
Segui il link per leggere l’intero articolo.

mercoledì 21 dicembre 2011

Scatti e saluti da Il Flauto Magico


Caro Lettore,
che dici? C’eri anche tu a Foiano della Chiana al debutto de Il Flauto Magico? Ecco dunque di chi era quel volto che rideva in fondo alla sala! Ma ridevano in molti… come potevo pensarci?
Grazie per la tua presenza e grazie ai tanti partecipanti (compreso Babbo Natale!) a questa produzione nata insieme alla Sezione Soci Coop Centro Italia Valdichiana Aretina per festeggiare il Natale 2011 con i bambini e le famiglie di Foiano della Chiana, Castiglion Fiorentino e Monte San Savino, con un occhio alla storia, un orecchio alla musica e una mano alla salvaguardia dell’ambiente.
Grazie a loro, e insieme a te, ho scoperto modi nuovi per essere “socio” e appartenere a un piccolo grande universo come quello Coop. Modi, sentimenti e posizioni sul mondo, da condividere, su cui dialogare. E non solo tra “grandi” ma anche, e soprattutto, con i più piccoli tra di noi, quelli che ci stanno dando il loro mondo in prestito per farne qualcosa di migliore. Facciamo il possibile: rendiamoglielo tale! Ci stai?
Ci vediamo alle prossime repliche: mercoledì 28 a Castiglion Fiorentino e sabato 7 gennaio, già nell’anno che verrà, a Monte San Savino!
Nella sequenza fotografica in Galleria gli scatti del debutto de Il Flauto Magico a Foiano della Chiana del recente 18 dicembre, dalla sfilata per il centro storico allo spettacolo. Insieme a me Giorgio Pinai, Fabrizio Lepri e i grandi e i piccini della Sezione Soci Coop Valdichiana Aretina di Foiano della Chiana.

P.S. Grazie per i commenti su Facebook!

giovedì 15 dicembre 2011

Gli appuntamenti de Il Flauto Magico

Caro Lettore,
con gioia, trepidazione ed emozione ti mostro il link all’articolo uscito poco fa su Arezzo Notizie legato a “Il Flauto Magico”, la nuova produzione con la quale sto danzando tra voce, carta, colla, plastica (eh già, c’è anche questa… ma che ci farà?), salti, musica e memoria da un po’ di tempo a questa parte.
Un ringraziamento particolarissimo ai rappresentanti dei Soci della Sezione Soci Coop Centro Italia Valdichiana Aretina che hanno sposato l’idea ma soprattutto, e prima di tutto, ci hanno creduto quasi a scatola chiusa. Certo merito di Mozart: se non avesse scritto tali e belle concatenazioni di palle e righe nere con inchiostro conservabile l’idea sarebbe stata meno suggestiva. E merito anche di Giorgio Pinai e Fabrizio Lepri che se non avessero scelto di dedicare parte della loro esistenza allo studio di strumenti musicali certo accattivanti ma di cui, al momento, da queste parti, s’ode ben poco… vedi il “quintone”… di sicuro l’idea nemmeno avrebbe preso forma. Ma infine merito proprio tuo, che ci verrai a vedere e ad applaudire (come oso sperare). E sia questo il mio augurio di Buon Natale!


sabato 10 dicembre 2011

Una Band@tomica per l’Italia sono anch’io


Caro Lettore,
un saluto dalla Band@tomica, la marching band dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, sostenitrice de “L’Italia sono anch’io”, la campagna nazionale per i diritti di cittadinanza e il diritto di voto promossa nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia da 18 associazioni tra le quali il Comune di Arezzo in qualità di socio sostenitore.
Giovedì 8 dicembre abbiamo condiviso i nostri suoni con te, allietando (speriamo) il tuo giovedì di festa e già un po’ di Natale. Ora è il tuo turno: firma le due proposte di legge e condividi con noi la riforma della normativa sulla cittadinanza.


mercoledì 7 dicembre 2011

Il debutto de Il Flauto Magico

Caro Lettore,
ci siamo! Il Flauto Magico non è più solo un’idea, un’ipotesi, un progetto. È teatro. È musica. E si farà in scena.
Il lavoro è a buon punto. Le musiche sono perfette (perdinci… le ha scritte Mozart!). Il copione scorre e sembra avere una coerenza e una decisa contemporaneità. Rimane un’opera “complessa” ma lo sviluppo ha una logica che cercheremo di mostrarti in ogni suo ingranaggio.
Primo appuntamento la Galleria Furio del Furia a Foiano della Chiana (AR) domenica 18 dicembre 2011 ore 17:00.
L’ingresso è gratuito! Segna la data e porta la famiglia: è uno spettacolo che non ha età ma solo chi viene se lo piglia!

Tutti i riferimenti per eventuali informazioni all’interno della locandina allegata.


Prossimi appuntamenti de Il Flauto Magico: mercoledì 28 dicembre 2011 presso il Teatro Comunale di Cast. Fiorentino e sabato 7 gennaio 2012 presso il Teatro Verdi di Monte San Savino. Sempre nel pomeriggio. Sempre ad ingresso gratuito grazie alla Sezione Soci Coop Centro Italia Valdichiana Aretina.

martedì 6 dicembre 2011

Giornata Mondiale della Salute Mentale 2011

Caro Lettore,
questa “Rosa Lullaby” è sempre una grande emozione, anche in spazi scenici particolari come l’Auditorium A. Pieraccini dell’Ospedale San Donato di Arezzo. Poche luci, le azioni riviste e arrangiate, ma sempre un’immensa e sincera partecipazione. Nostra e del pubblico insieme a noi.
Con questo piccolo ma autentico frammento della storia di una città, e di una nazione, abbiamo dato inizio ai lavori per la Giornata Mondiale della Salute Mentale 2011 e ne siamo orgogliosi. E il ringraziamento per la tua partecipazione è dunque ancora più sentito, insieme a tutti quelli che erano lì con te.
A ricordo, perché di questo si fa la storia, t’invito a visitare la piccola galleria fotografica che racconta l’evento, segnalandoti almeno i nomi di Paolo Benvegnù, Andrea Biagiotti, Eleonora Angioletti, Luca “Roccia” Baldini, Francesca Barbagli, Stefano Dei, Michele Pazzaglia, Paolo Bracciali, protagonisti insieme a me (Gianni Micheli… te ne fossi dimenticato) di quest’avventura tra musica, teatro e psichiatria.


venerdì 2 dicembre 2011

giovedì 1 dicembre 2011

Il Concerto dei Moscerini su AERRE

Caro Lettore,
c’è modo e modo per iniziare l’ultimo mese dell’anno. Ecco un gran bel modo: passeggiare per la tua città, ritrovarsi tra le mani l’ultimo numero del mensile che la racconta (in questo caso AERRE), sfogliarlo e fermare gli occhi sull’articolo cui proprio tu hai dato un cuore. Questo è quanto mi è appena accaduto… e questo sarà un buon mese.
Dai, Lettore, vivitelo insieme a me e leggi qui sotto (basta cliccare sull'immagine per ingrandire) l’articolo a pag. 62 del numero di Novembre del mensile AERRE dal titolo: Il “Concerto dei Moscerini”: la foto favola da sfogliare. E per sfogliare l'intera rivista? Se abiti ad Arezzo ti arriverà a casa, altrimenti puoi scaricarla dal sito del Comune di Arezzo
Per maggiori informazioni e curiosare direttamente tra le pagine della favola, della band@tomica e dell’Orchestra Multietnica di Arezzo qui trovi il link per Il Concerto dei Moscerini in tutte le sue traduzioni.
Buona lettura!


mercoledì 30 novembre 2011

Festa della Regione Toscana con Rosa Lullaby

Caro Lettore,
oggi è festa, festa della Regione Toscana. Il 30 novembre del 1786 il Granduca Pietro Leopoldo aboliva la pena di morte. 
Segnati il giorno e vieni domenica prossima, 4 dicembre 2011, a festeggiare con noi all’Auditorium Arnaldo Pieraccini di Arezzo (celebre psichiatra chiamato nel 1927 a dirigere il Manicomio della città) - ingresso dall’Ospedale San Donato. Torna in scena, nell’ambito della giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, Rosa Lullaby - Racconto dai Tetti Rossi, la storia dell’Ospedale Psichiatrico di Arezzo vista con gli occhi della mia generazione, quella nata quando i manicomi venivano aperti per essere chiusi, definitivamente. Un'altra "abolizione" che ha segnato la storia della mia Regione.


Ti ricordo che, in scena con me, troverai Andrea Biagiotti, Eleonora Angioletti, Luca Baldini e Paolo Benvegnù, l’autore (insieme a Luca Baldini e ad altri cari amici) di uno degli album più ascoltati, recensiti e premiati della recente stagione musicale: Hermann.
L’ingresso è libero. Lo spettacolo ha inizio alle ore 21. Ti vorremo ancor più bene se porterai con te qualcuno!

martedì 29 novembre 2011

La straordinaria invenzione di Hugo Cabret

Caro Lettore,
leggi questa da La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick (Mondadori):
«Hugo pensò al modo in cui il padre gli aveva descritto l’automa. - Hai mai pensato che tutti i meccanismi vengono costruiti per uno scopo? - chiese a Isabelle. - Vengono costruiti per divertirti, come questo topolino, o per sbalordirti, come l’automa. Forse è per questo che un meccanismo rotto mi rende sempre un po’ triste, perché non può fare ciò per cui è stato creato.
Isabelle raccolse il topolino, gli diede di nuovo la carica e lo rimise giù:
- Forse è lo stesso anche per le persone - continuò Hugo. - Se perdi il tuo scopo… è come se fossi rotto» (p. 384).

lunedì 28 novembre 2011

La fortuna

Caro Lettore,
stammi accanto, in questi giorni, perché sono stato abbracciato dalla fortuna. No, non scherzo! La fortuna con la F maiuscola, di quella che si nasconde sulla cacca dei cani spalmata sui marciapiedi. L’ho pestata!!! Che hai capito! Non la fortuna… la cacca! E non era sul marciapiede. Era sulla spiaggia, su una morbida spiaggia dove mi trovavo a passeggiare a piedi nudi. E se ero a piedi nudi il resto l’hai capito da te.

Aspetti positivi del calpestare una cacca di cane a piedi nudi:
- al contrario della suola in gomma di una scarpa, che trattiene la cacca in mille meandri, il piede nudo, una volta ripulito, torna come nuovo, comprese le unghie, se colpite, che vanno ben raschiate e sciacquate, sopra e sotto.

Aspetti negativi del calpestare una cacca di cane a piedi nudi:
- al pari di quanto accade ad una scarpa il piede nudo che calpesta la cacca di un cane, qualora questa cacca sia morbida e frutto di cattiva digestione come di solito accade per le cacche da calpestare, viene completamente avvolto dal composto plasmabile. E ciò vuol dire: non c’è modo di utilizzare erba, bastoncini, pozzanghere e via dicendo per tornare a separare la pelle del piede dalla cacca del cane in quanto l’unico strumento in grado di liberare un piede lucidato dalla cacca di un cane è… una mano (la tua mano, perché non c’è amico o nemico che sia disponibile ad offrirti la sua per una simile incombenza)… la qual cosa vuole anche farti intendere che pestare la cacca di un cane a piedi nudi è come pestare la cacca di un cane a mani nude… e ciò, se non c’è dell’acqua nei pressi di piedi e mani, è la rogna più grossa che possa accadere ad un uomo dabbene o che dir si voglia.

Ed ora, se sei riuscito a leggere fin qui senza ingollare, gustati uno scatto autunnale di mare.


Scatti da Nero Profumo

Caro Lettore,
è pronto l’album fotografico della recente replica di Nero Profumo ad Arezzo, nella cornice suggestiva dello storico Caffè dei Costanti, abbracciati da spettatori attenti e consapevoli dell’importanza di un caffè buono per tutti. Era la serata di Un caffè dal gusto equo, erano i 10 anni dalla fondazione della Cooperativa Wipala, la Bottega del Mondo di Arezzo, nel grembo di Oxfam Italia, era la festa del Comitato Aretino per la Cooperazione Decentrata. Era una sera lievitata sopra un’Arezzo piena di stelle. E tu eri con noi (ti ho visto, riflesso lampante nello specchio). Grazie, anche per questo!


Da destra a sinistra l'insieme straordinario di Nero Profumo: Giacomo Piermatti (contrabbasso), Elisa Tonelli (voce), Massimiliano Dragoni (dulcimer e percussioni), Fabrizio Volpi (chitarra), Giorgio Pinai (flauti) e Gianni Micheli (io... clarinetti, fisarmonica e voce).

martedì 22 novembre 2011

Ercole Duio e la paura del buio

Caro Lettore,
per concludere l’anno in bellezza, e con un po’ di carta stampata tra le mani, ho rimesso la quadratura a un vecchio divertimento tra la poesia e la grafia e la mania del 2003 dal titolo Ercole Duio e la paura del buio. Pensa che me ne ero dimenticato. L’avevo realizzato per un’idea che non è andata in porto, come tante altre idee d’altronde, ed era rimasto seppellito tra cartelle e cartelline virtuali. Finché m’è rimbalzato di nuovo agli occhi e mi sono detto: “perché no”? Perché no, dunque?
Te lo presento su Lulu, come molti miei lavori, per ordinarne a tuo piacere un cartaceo di buona stampa. Prendilo come un esercizio o come gioco ché sotto la panca sempre la capra campa.

lunedì 21 novembre 2011

Il Nero Profumo equosolidale

Caro Lettore,
ci siamo: giovedì 24 novembre torna ad Arezzo “Nero Profumo”, il testo che ho dedicato al caffè, aromatizzato con le musiche, l’estro e i colori timbrici de Les Trois Comò. L’occasione è di quelle che lasciano il segno: la festa del decennale di fondazione della Cooperativa Wipala per un Commercio Equo e Solidale di Arezzo. La mia Bottega del Mondo equosolidale, per intenderci. Ma anche il luogo dell’incontro comunica storia: è il Caffè dei Costanti in Piazza San Francesco, nel cuore della storia centenaria di una città: la mia città.
Il decennale sarà festeggiato in compagnia del Comitato aretino per la Cooperazione Decentrata che in anni di esperienza e di progettazione con la Repubblica Dominicana ha portato alla produzione e alla vendita di due caffè, il Caffè Jamao e il Caffè del Sur, entrambi commercializzati nel circuito equosolidale. Una “compagnia” di tutto rispetto!!!
L’appuntamento è per l’apericena, la famosa apericena dei Costanti, gratuita per i soci Wipala che parteciperanno alla festa - non sei socio… che aspetti? E alle 21.30 “Nero Profumo”. Partecipa anche tu e, per i tuoi regali di Natale, sostieni il commercio equosolidale!

sabato 19 novembre 2011

Cioccolato in diretta

Caro Lettore,
eccomi a raccontarti in diretta il dolce autunno del “Cioccolami” di Arezzo: profluvio di note e di colori. Non ti dirò di più tranne invitarti con qualche scatto all’appuntamento di domani, seconda occasione per passare un pomeriggio con la lingua impastata di cioccolato. Il consiglio viene direttamente da Colcaca Ociscaldunet De Bur, famosissimo pasticcere franco-svizzero-tedesco-brasiliano (nella foto sotto) e, ancora, dai golosi del Quartetto di Sassofoni “Italo Marconi”, che, tra una cioccolata calda e una nocciola, hanno anche meravigliato il pubblico con qualche appetitosa marcetta.

Buon appetito!

giovedì 17 novembre 2011

Switch off Arezzo


Caro Lettore,
ne sono successe di cose in questi giorni e non sono riuscito a stare al passo con la tua curiosità. Ma oggi è un giorno importante, storico (a suo modo) e non voglio perdermi l’occasione d’esserci anch’io (a modo mio).
Per Arezzo è il giorno dello “switch off”, del passaggio dei televisori dal segnale televisivo analogico a quello digitale, e in questo esatto momento, alle ore 15:07, solo un barlume di Rai Uno è ancora visibile in analogico. Del resto non c’è più traccia come se mai fosse esistito.
Orbene, prima di spegnersi per il resto della storia del mondo il Segnale Televisivo Analogico mi ha inviato una lettera. La puoi leggere qui: Lettera del Segnale Televisivo Analogico ai lettori di Sottoidiciotto.
Ho ancora le lacrime agli occhi. Mi sento il pensiero di un cocchiere nel suo sguardo ad una delle prime autovetture a scoppio: «Che ne sarà di tutto questo mondo?».
Vivi e vedi anche per me. Ciao, Lettore!

P.S.
Il mio vecchio registratore VHS non ce l’ha fatta a scrivere, non se la sentiva, ma manda a SeTA il suo saluto più affettuoso nel ricordo dei bei giorni ormai irripetibili.

domenica 13 novembre 2011

Creatività in diretta web

Caro Lettore,
sei pronto per l’evento di domani? Come? Non ti ricordi? Sarà bene fare un ripasso!
Domani alle ore 14:11 - eh già: è il 14/11! - dovrai collegarti al sito www.arezzonotizie.it, raggiungere la sezione “Sottoidiciotto” e posare gli occhi sulla categoria “Pepe in zucca”. Il primo articolo che vedrai avrà titolo: Crescere: storia di Cresce e di un Re - Esperimento di scrittura creativa im(media)ta in diretta. Dovrai cliccarci sopra ed aprirlo. Troverai il frammento di una storia che potrai contribuire a portare a compimento in diretta dalle ore 16:30 in poi - in qualsiasi parte del mondo tu sia… purché ti ricordi il fuso orario - quando anche io, in carne ed ossa dal Centro di Documentazione Città di Arezzo, e dalla VII Mostra Mercato del Libro per Bambini e Ragazzi, ci metterò gli occhi insieme a un gruppuscolo di baldi giovincelli e giovincelle penna e carta alla mano. Se poi passi da Arezzo ti aspetto al Centro di Documentazione: la tua presenza sarà una grande emozione.

Per maggiori informazioni leggi qui: I piccoli autori scrivono sul web.

giovedì 10 novembre 2011

Per stuzzicare l'occhio...

Caro Lettore,
per stuzzicare il tuo spirito curioso, e l’occhio sensibile, ti invio il seguente scatto realizzato ieri presso il Teatro Verdi di Monte San Savino a conclusione della settimana di prove per la messinscena di Credoinunsolodio.
Oggi, finalmente, sono tornato a mettere le mani su un pc ma sentirò la mancanza della convivenza con il clarone. Così come dell’entusiasmo di Amanda Sandrelli. E dell’estro di Stefano Massini. E insomma di tutti quanti i presenti all’esperimento che ha unito al teatro l’Orchestra Multietnica di Arezzo con il suo ambizioso racconto dell’oggi.
Basta! Ci vediamo stasera, al Monte, per il debutto, e domani al Teatro Comunale di Bucine. Stammi spread!


sabato 5 novembre 2011

venerdì 4 novembre 2011

Credoinunsolodio in prova

Caro Lettore,
sono in prova per il debutto di “Credoinunsolodio”, l’esperimento teatrale dell’Orchestra Multietnica di Arezzo con la drammaturgia e la regia di Stefano Massini e la voce di Amanda Sandrelli. Sono prove ancora in “musica”, le prove del “tutto” inizieranno lunedì. Ma già creano stati dell’essere, e il teatro fisico, il Teatro Verdi di Monte San Savino che ci raccoglie, si fa cornice.
Ieri, di quest’essere, ne abbiamo parlato cercando di condividerne presenze e derive. Di farne oggetto di dialogo, innanzitutto. Di quell’alternanza dei punti di vista che il dia-logo presuppone e porta in vita.
È un testo che pone domande, questo “Credoinunsolodio”, e le pone innanzitutto a chi ne è il promotore. Condizione che mette l’accendo sull’insieme che quest’OMA cerca di essere: un insieme che si è scelto in base ad un’adesione non solo “simpatica”, emotivamente vibrante, ma civilmente-intelligentemente consapevole. Quest’OMA, per le componenti che ne fanno parte, è un impegno preso col proprio “agire” nell’ammissione di una forma definita e imprescindibile d’espressione vitale: l’esistenza dell’altro. Altro corporeo e immateriale. Di atti e di pensieri. Di storia e di memoria. Di giudizi e pregiudizi. Da una parte e dall’altra.
Ne abbiamo parlato, siamo arrivati alle spine nel fianco, abbiamo creato ponti e suture e confido che di tutto questo “parlare” ti giungerà qualcosa quando sarai con noi, al debutto, giovedì o venerdì prossimo, 10 e 11 novembre, al Teatro Verdi di Monte San Savino o al Teatro Comunale di Bucine.
Ti aspetto, con affetto.

giovedì 3 novembre 2011

Umayanizzazione - CalenGianni 2012

Caro Lettore,
annuncio con gioia in questo primo post del 5° anno del BLOG la sfogliabilità on line del CalenGianni 2012, ovvero del mio personalissimo calendario per l’anno 2012. Tanto personale che, nelle vesti di calendario, in verità, non serve affatt… e  invece no perché, come sostengono tutte quelle nonne che vogliono i calendari forniti di spazio bianco per appuntare gli impegni, le visite dal dottore e le medicine da ingoiare, qui, di spazio bianco, ce n’è a sufficienza.
I giorni, tuttavia, sono da rincorrere. Sfuggono. S’inseguono. Si mescolano. Si (s)compongono. Ho accarezzato un’idea, una suggestione, e ne è venuta una mescolanza quadri-grafica.
Basta. Non scrivo oltre, a parte il titolo: UMAYANIZZAZIONE. Il resto alle tue parole.

(per alcuni giorni - a mia discrezione - dal presente post il prezzo è quello del puro costo di stampa... 
consideralo un regalo per te!)

venerdì 28 ottobre 2011

E 4!



Caro Lettore,
benvenuto alla festa dei 4 anni del blog. Già un ragazzino! Ma come? Tu chiedi. Sei andato velocemente a vedere e questo blog inizia proprio dal 28 ottobre di… 1 anno fa! Eh sì, i tuoi occhi non sbagliano: sta proprio scritto 2010. E gli altri 3? Non ci sono più. Come? Non ci sono più! Cancellati! Soppressi! Eliminati definitivamente dalla rete (come succederà anche a questi post tra qualche tempo) e impressi sulla carta. Sulla carta? Ma sì, sì: si sono fatti libro - puoi raggiungerli dalla pagina delle pubblicazioni. A me piace così. Tanto, diciamoci la verità: questo blog, io, lo scrivo per me. Certo, ci sei e ti voglio bene come a un amico un po’ “particolare”, l’amico “irreale” della bella fanciullezza lontana. Però oso dire senza quasi ombra di dubbio che a trarre qualche soddisfazione da questo blog sono proprio io (e solo io?). È il me che non demorde. È il me che apre gli occhi. È il me che rulla l’aria nei polmoni. Tra buona e cattiva. Di puzzo e di profumo. È a questo me che dedico le mie parole. Così lo cullo e lo distendo e, devo aggiungere, nei giorni che sfugge… me lo riprendo!
Suvvia: buon compleanno.

giovedì 27 ottobre 2011

Vorrei dirti che...


Vorrei dirti che non ho paura.
Che saprò proteggerti.
Che potrò parlare.
Ma tu capisci
ed io, che so che sai,
mi tufferò nel mare.

mercoledì 26 ottobre 2011

Sorriso al Bluetooth

Caro Lettore,
è strano quel che si viene a sapere solo attratti da un po’ di curiosità. Da qualche anno, ormai, avere un bluetooth da qualche parte è come avere un fazzoletto nella tasca dei pantaloni. Ho sentito bambini di poco più di 10 anni affermare d’avere il bluetooth nel cellulare. Nella macchina di un mio collega, quando è attivo il bluetooth, se lo chiamano al telefono… partecipo anch’io. Bluetooth… ecco un’altra di quelle parole entrate nell’uso dalla porta principale nel momento stesso in cui il portiere stava in bagno. Risultato? Nessuno ha chiesto firma, passaporto e generalità. Eppure bluetooth ha una bella storia e la racconto su Sottoidiciotto… con un sorriso… al dente blu…
Ti va di leggere l’articolo Sembra fantasia ma… il Re era ghiotto di mirtilli?

martedì 25 ottobre 2011

Estetica di Blogger

Caro Lettore,
ci sono. Ieri apportate enormi novità strutturali e di contenuto al blog. A pochi giorni dai festeggiamenti per il mio primo anno di blog su Blogger - leggi il primo articolo dal titolo “Grazie!” - ho visto questo supporto modificarsi ed evolversi verso migliori e più agevoli soluzioni. Sono riuscito a integrare testa e pagine e il risultato mi soddisfa. Ci sono ancora carenze e meccanicità nei processi ma, per essere la piattaforma gratuita che ancora è, sono lieto del risultato e della scelta fatta a suo tempo di liberarmi di Mysql e delle varie piattaforme open source in costante debito di aggiornamento. Almeno, sotto questo aspetto, gli aggiornamenti non sono qui di mia competenza.
Certo, tu dici, siamo spinti in una discesa irrefrenabile e non mancheranno motivi di prossima lagnanza. Ricordo anche che suggeristi di non abbandonare il buon caro e vecchio database. Ma, per ora, vale la pena accontentarsi, tirare avanti e risparmiare quei pochi soldi possibili, sempre di meno.
Team di Blogger: grazie!

lunedì 24 ottobre 2011

Lo potevo fare anch’io

Caro Lettore,
mi sono trovato tra le mani i consigli di Francesco Bonami in Lo potevo fare anch’io (Mondadori). Te li passo insieme all’elenco di alcuni, i principali, tra gli artisti qui menzionati per ricordarti che internet c’è e se ne può fare anche un buon uso (tralasciando che il volume non riporta una sola immagine e dunque leggerlo o sfogliarlo con un collegamento a internet è indispensabile).

«Quanti di noi riuscirebbero, non dico a creare alcunché, ma soltanto a farsi venire in mente un’idea che sia originale anche se non particolarmente intelligente? Pochi, ed è per questo che i bravi artisti sono assai rari e i grandissimi ancor di meno» (p. 12).
«Ma oggi nell’ambito dell’arte contemporanea, come anche del cinema, della pubblicità, della moda o dell’architettura, non è più così essenziale saper fare qualcosa. Esistono persone che di mestiere realizzano in modo egregio quello che gli altri pensano ma non sanno fare. L’importante è pensare, in ogni caso e possibilmente prima degli altri, la cosa giusta, al momento giusto. Le idee nuove sono più scomode di un golfino di Loro Piana, ma sono quelle che consentono a una società di non invecchiare, di non marcire» (p. 13).
«Un quadro tutto bianco, che sciocchezza! Certo, apparentemente è una sciocchezza, nessuno può negare che tutti sono capaci di realizzare un quadro bianco, ma il punto è che a nessuno sarebbe mai venuto in mente di farlo» (p. 17).
«L’arte non è come la Formula Uno, dove la macchina conta più del pilota. Nell’arte possono vincere tutti, anche quelli che vanno a piedi» (p. 24).
«[…] i bravi maestri insegnano, principalmente, a essere liberi» (p. 25).
«Chi investe i propri risparmi in Bot si ispira al kronos, chi acquista azioni in Borsa punta sul kairos, un altro tipo di tempo, quello dell’attimo, dell’occasione, del momento, il tempo, in poche parole, di Andy Warhol. Tutta l’arte si divide fra queste due categorie di tempo, l’una non è migliore dell’altra. Una però può essere più eccitante. […] La differenza fra un artista iscritto al kronos e uno devoto al kairos è questa: il primo parte dall’universo e a poco a poco si riduce dentro un bicchier d’acqua, il secondo invece è così ossessionato dal suo bicchier d’acqua che alla fine riesce a inventarsi dentro un universo» (pp. 41 e 43).
«L’arte […] deve essere la celebrazione di qualcosa, e non ridursi a un oggetto da portare a casa e appendere sopra un divano» (p. 121).
«L’Italia, tra un’arte povera e una transavanguardia e l’altra è sempre stata un caso anomalo nel sistema dell’arte contemporanea internazionale. Da noi, come se niente fosse, hanno continuato comodamente a vivere e a prosperare, riscuotendo anche il successo di un pubblico se non disinformato quantomeno distratto, artisti più da salotto che da trincea. Se Rauschenberg il salotto lo distruggeva, i nostri mostri sacri lo riempivano delle loro sacrileghe mostruosità e quando queste non passavano dalle scale, con la connivenza di qualche assessore di turno, trasformavano in salotto buono una piazza di qualche città, in modo che la loro arte privatamente deplorevole diventava pubblicamente disgustosa. È accaduto spesso, e succede ancora. […] Un siffatto paese non può che essere considerato pericoloso e, se insiste a continuare i test dell’arricchimento del “bruttonio”, rischia sanzioni internazionale. […] Grazie alla politica, che ha violentato il nostro povero paese e la cultura, come il fondamentalismo islamico ha struprato l’Afghanistan, gli artisti che riescono a trovarsi qualche tipo di protezione partitica diventano monumenti nazionali. Una volta raggiunto un posto al sole non lo abbandonano più, e, pur divenendo flaccidi e raggrinziti, pretendono di essere considerati dei culturisti in forza delle loro brillanti idee, prendendosi letteralmente gioco del pubblico meno colto e sofisticato» (pp. 123 e 124).
«L’arte non è fatta di idee al servizio di uno stile, una tecnica, una bravura, ma è stile, tecnica e bravura al servizio delle idee» (p. 128).

Gli artisti principali:
Richard Long, Marcel Duchamp, Joseph Beuys, Andy Warhol, Lucio Fontana, Jackson Pollock, Lucian Freud, Gerhard Richter, Anish Kapoor, Robert Mapplethorpe,  Richard Prince, Robert Rauschenberg, Joseph Beuys, Christo e la moglie Jeanne-Claude, Matthew Barney, Damien Hirst, Jeff Koons, Keith Haring, Murakami, Maurizio Cattelan, Arte Povera, Transavanguardia, East Village tra il 1981 e il 1987, Daniel Spoerri.

mercoledì 19 ottobre 2011

Incontro con Amanda Sandrelli

Caro Lettore,
l’invito è ufficiale, ormai sei in ballo. Giovedì 10 al Teatro Verdi di Monte San Savino e Venerdì 11 novembre al Teatro Comunale di Bucine debutta Credoinunsolodio, una scrittura e una regia di Stefano Massini con Amanda Sandrelli, le musiche di Enrico Fink e una parte dei musicisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo: Enrico Fink (voce, flauto), Emad Shuman (voce), Massimiliano Dragoni (percussioni, salterio), Maher Draidi (basso), Massimo Ferri (chitarra, bouzouki, oud), Gianni Micheli (clarinetto, clarinetto basso), Lea Mencaroni (oboe), Denny De Ritis (sax baritono), Mariel Tajirai (violino) e Natalia Orozco (viola).
L’invito è a prenotare il tuo posto in platea (www.officinedellacultura.org) perché c’è già un certo interesse nell’aria e, se puoi, a venire ad incontrare Amanda Sandrelli, Stefano Massini e i musicisti dell’OMA lo stesso giorno dello spettacolo (il 10) alle ore 18:30 nello straordinario spazio scenografico dell’INTERNO 43, quasi di fronte al Teatro Verdi di Monte San Savino.
Nell’aperitivo avremo modo di confrontarci sui temi dello spettacolo che il titolo, con la sua ambiguità (come hai visto, così unito, si può leggere con due finali diversi), già suggerisce.
Il lavoro sarà duro per questo spero di vederti e d’avere, poi, il tuo pensiero.


L’Area Archeologica di Castelsecco

Caro Lettore,
se passi da Arezzo c’è una cosa che devi vedere… ora! No, non metterla in discussione! Non stare a pensare: “Aspetta… non so se ci riesco… prima devo fare… dopo devo andare…”. Fidati di me! Mettiti in macchina o sali sul motorino, prendi la SS73 in direzione di Palazzo del Pero e poco fuori da Arezzo cerca sulla sinistra il cartello “San Cornelio”. Svolta, sali, fai qualche curva - attenzione: la strada è stretta - e poco più su parcheggia. La vedi quella strada sterrata sulla sinistra? Dovrebbero esserci anche delle indicazioni turistiche del tipo: “Parco Archeologico Naturalistico San Cornelio”. Avviati a piedi - non servono scarpe da trekking, a meno che tu non voglia seguire il sentiero - e fatti pochi passi ecco quello che ti troverai davanti agli occhi: un segno tracciato con le pietre lungo centinaia d’anni e risalente al II secolo a.C., una “scenografica struttura muraria semicircolare rinforzata e decorata da 14 speroni aggettanti, di cui i sei centrali con parete di fondo ricurva a formare esedre e forse in alto chiusi ad arcata” (tratto dalla spiegazione sul posto… ma non avrei saputo spiegarti meglio).


La foto è stata scattata con un cellulare e non rende l’idea, ma nemmeno deve. L’idea devi fartela per conto tuo!
E se ciò non bastasse a invogliare i tuoi piedi sappi che sopra quel muro, raggiungibile dalla stessa strada che lo costeggia, si trova ancora l’unico esempio al mondo di teatro etrusco. Purtroppo un teatro interrato, invisibile se non in fotografia (www.castelsecco.org), perché i soldi non sono mai abbastanza per queste cose (ma pensando all’eredità da lasciare ai nostri figli è meglio così: nessuno di noi lo può guastare, almeno finché sta sottoterra). Ma sopra ci si può camminare, fare spettacolo (io stesso l’ho accarezzato con musica e parole pochi anni fa, all’inizio dei lavori di recupero). L’acustica è splendida, il panorama stupefacente, i tramonti speranzosi e quando c’è vento l’aria sa di metallo: è l’aria degli etruschi!
Perché t’invito alla visita? Perché l’imponente cinta muraria è stata appena restaurata - l’inaugurazione è avvenuta venerdì 14 ottobre 2011 - ed è ora visibile in tutta la sua bellezza. Non attardarti. Non dare spazio alle ortiche di godersela ancora una volta prima dei tuoi occhi!
Quella che segue è invece una piccola visione di Arezzo dal colle di San Cornelio nell’area archeologica di Castelsecco. Troppo piccola, dici? Vieni a scattarla di persona… ne vale la pena!


lunedì 17 ottobre 2011

Racconta la speranza

Caro Lettore,
ci siamo! È iniziato il concorso di scrittura creativa “Racconta la speranza”. Dedicato ai tuoi figli e ai tuoi nipoti e ai figli dei tuoi amici e ai tuoi studenti, se sei un insegnante, purché abbiano da 6 a 13 anni.
Regolamento e modalità di partecipazione seguendo il link ma in breve ti dirò che: ci sono 80 quadri da guardare (una galleria fotografica) disegnati dai bravissimi studenti dell’I.I.S. “Piero della Francesca” di Arezzo e donati al CALCIT sempre di Arezzo, c’è da farsi venire in mente un racconto, una favola, una poesia, una filastrocca o qualsivoglia aggeggio creativo, c’è da scriverlo, c’è da stamparlo e c’è da spedirlo a scuola con l’autorizzazione di un adulto, genitore o insegnante… il tutto entro il 29 febbraio 2012. In palio premi in opere d’arte e la pubblicazione delle opere pervenute su Arezzo Notizie, all’interno della Sezione Sottoidiciotto, ma anche, probabilmente, in un bel volume cartaceo.
Dai… spegni il videogioco e mettiti al lavoro! La partita con tuo figlio la finisci un altro giorno: è tempo di scrivere!

venerdì 14 ottobre 2011

Buoni amici

Caro Lettore,
ieri ho incontrato Constantin, Ilija e Jessica. Chi sono? Dei buoni amici di cui t’invito a svelare la storia leggendo l’articolo “I buoni amici sono in Piazza San Michele… il sabato sera” che ho appena pubblicato su Arezzo Notizie. Ce ne fossero di buoni amici così! Sei libero sabato sera? Io, quasi quasi, un salto in Piazza San Michele ce lo faccio… ci si vedi là?

mercoledì 12 ottobre 2011

Dedicato alle donne di ieri e di oggi

Cara Lettrice,
dedico a te, donna di ieri e di oggi, le parole della Principessa Cristina Trivulzio di Belgioioso in Angela Nanetti, Il sogno di Cristina (Giunti Junior):

«Le donne che ambiscono un nuovo ordine di cose debbono armarsi di pazienza e di coraggio, contentarsi di preparare il suolo, di seminarlo, ma non pretendere di raccogliere le messi… Vogliano le donne felici e onorate dei tempi futuri, rivolgere ogni tanto il pensiero ai dolori e alle umiliazioni delle donne che le precedettero e ricordarsi con qualche gratitudine di quelle che apersero e prepararono la via alla non mai goduta, forse appena sognata, felicità!» (p. 152).

Per saperne qualcosa in più leggi anche Il sogno di Cristina di Belgioioso in libreria su www.arezzonotizie.it.

mercoledì 5 ottobre 2011

Per i 5 anni di Sottoidiciotto

Caro Lettore,
ricordi?
Cinque anni fa - il 22 settembre 2006 per la precisione - nasceva Sottoidiciotto, la mia (dico “mia” con un certo orgoglio perché i primi due anni è stata un vero strepitare d’invenzioni) sezione dedicata all’infanzia all’interno del portale www.arezzonotizie.it. Merito di scodelle di perseveranza, una dose di abnegazione prima d’ogni pasto e dell’intuito accogliente di Gino Perticai, direttore della testata giornalistica.

Abbiamo festeggiato insieme ma ora stiamo cercando di fare qualcosa in più, di fare qualcosa di meglio. Ce n’è bisogno, non trovi? Anche ArezzoNotizie, d’altronde, s’è trasformata. Poteva Sottoidiciotto restar com’era?

Il banner qui a fianco l’ho creato apposta per l’occasione. L’idea era di mettere in bella vista 5 candeline a forma di dito. Il tutto per presentarti un invito… Segui il link e fammi sapere.
Ma se abiti nel territorio di Arezzo fatti sentire… t’offro da bere!

Anima nera


Tremo e temo 
e corro
ma sono burro
(ma è solo burro).

martedì 4 ottobre 2011

Sangue e caffè

Caro Lettore,
ma lo sapevi che il tuo piacere per il caffè può combinarsi con la donazione del sangue ed essere addirittura consigliato dal medico? Ascolta il racconto di Bruna Giovannini e poi mi dirai. E se vuoi saperne di più sulla nostra "Memoria del caffè" sfoglia le pagine di blog di www.neroprofumo.com.


lunedì 3 ottobre 2011

Billy e Bolly

Caro Lettore,
è tempo che ti consegni la storia di Billy e Bolly, fresca di “stampa” su Sottoidiciotto (www.arezzonotizie.it) . Vedi un po’ tu come fare, se leggerla a puntate o tutta insieme. Le pagine sono tre ma il viaggio è più lungo di quanto possa sembrare. Appena l’hai letta fatti sentire!

Come un romanzo... da leggere

Caro Lettore,
come ho fatto a imbattermi in queste magnifiche 139 pagine soltanto ieri? Non far come me e, per lo statuto che t’ho assegnato, non accontentarti di queste poche citazioni. Procurati Come un romanzo di Daniel Pennac (Feltrinelli):

«Tanto più inconcepibile, questa avversione per la lettura, se apparteniamo a una generazione, a un’epoca, a un ambiente, a una famiglia dove la tendenza era piuttosto quella d’impedirci di leggere.
“Ma smettila di leggere, insomma, ti rovinerai gli occhi!”
“Vai fuori a giocare, piuttosto, che c’è un tempo stumento.”
“Spegni la luce! È tardi!”
Sì, allora il tempo era sempre troppo bello per leggere, e la notte troppo buia» (p. 12).

«Grande piacere di lettore, questo silenzio dopo la lettura!» (p. 14).

«L’intimità perduta…
A ripensarci in quest’inizio di insonnia, il rituale della lettura, ai piedi del suo letto, quando era piccolo - orario fisso e gesti immutabili - aveva qualcosa della preghiera. Quell’improvviso armistizio dopo il frastuono della giornata, quell’incontro al di là di ogni contingenza, quel momento di silenzio raccolto che precede le prime parole del racconto, la nostra voce finalmente identica a se stessa, la liturgia degli episodi… Sì, la storia letta ogni sera assolveva la più bella funzione della preghiera, la più disinteressata, la meno speculativa, e che concerne solamente gli uomini: il perdono delle offese. Non confessavamo nessun peccato, non cercavamo di conquistarci nessuna fetta di eternità, era un momento di comunione, tra di noi, l’assoluzione del testo, un ritorno all’unico paradiso che valga: l’intimità. Senza saperlo, scoprivamo una delle funzioni essenziali del racconto e più in generale dell’arte, che è quella di imporre una tregua alla lotta degli uomini.
L’amore ne usciva rinato.
E gratis» (p. 26).

«Solo che noialtri “pedagoghi” siamo usurai impazienti. Detentori del Sapere, lo prestiamo contro interessi. E vogliamo che renda, e in fretta! Se ciò non accade, è di noi stessi che dubitiamo» (p. 38).

«Rileggere non è ripetere, ma dare una prova sempre nuova di un amore instancabile» (p. 45).

«E per cominciare l’ammissione di una verità che si oppone radicalmente al dogma: la maggior parte delle lettura che ci hanno modellati non le abbiamo fatte per, ma contro» (p. 66).

«[…] quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara. Ed è a una persona cara che subito ne parleremo» (p. 70).

«Il fatto è che il piacere di leggere era vicinissimo, imprigionato in quelle soffitte adolescenti da una paura segreta: la paura (molto molto antica) di non capire.
Avevano semplicemente dimenticato che cos’era un libro, cos’aveva da offrire. Avevano dimenticato, per esempio, che un romanzo racconta prima di tutto una storia. Non sapevano che un romanzo deve essere letto come un romanzo: placare prima di tutto la nostra sete di racconto» (p. 94).

«Una sola condizione a questa riconciliazione con la lettura: non chiedere niente in cambio. Assolutamente niente. Non erigere alcun bastone di conoscenze preliminari intorno al libro. Non porre la benché minima domanda. Non dare alcun compito. Non aggiungere una sola parola a quelle delle pagine lette. Nessun giudizio di valore, nessuna spiegazione del lessico, nessuna analisi testuale, nessuna indicazione biografica…
Proibirsi assolutamente di “parlare intorno”.
Lettura-regalo.
Leggere e aspettare.
Non si forza la curiosità, la si risveglia» (p. 102).

«In fatto di lettura, noi”lettori” ci accordiamo tutti i diritti, a cominciare da quelli negati ai giovani che affermiamo di voler iniziare alla lettura.
1) Il diritto di non leggere.
2) Il diritto di saltare le pagine.
3) Il diritto di non finire un libro.
4) Il diritto di rileggere.
5) Il diritto di leggere qualsiasi cosa.
6) Il diritto di bovarismo.
7) Il diritto di leggere ovunque.
8) Il diritto di spizzicare.
9) Il diritto di leggere a voce alta.
10) Il diritto di tacere» (p. 116).

venerdì 30 settembre 2011

Discorso sulla servitù volontaria

Caro Lettore,
voglio chiudere il mese di settembre 2011 con l’invito a infilarti in un buon libro che di questi tempi è come aria di montagna: il Discorso sulla servitù volontaria di Etienne De La Boétie come pubblicato pochi mesi fa da Chiarelettere editore.

«Colui che vi domina così tanto ha solo due occhi, due mani, un corpo, non ha niente di diverso da quanto ha il più piccolo uomo del grande infinito numero delle vostre città, eccetto il vantaggio che voi gli fornite per distruggervi» (p. 13).

«Ma arrivo ora a un punto che costituisce a mio avviso la molla e il segreto della dominazione, il sostegno e il fondamento della tirannide. Chi pensa che le alabarde, le sentinelle e i posti di guardia difendano il tiranno, a mio giudizio si sbaglia di grosso. Credo che egli se ne serva più per il cerimoniale e come spauracchio che non per la fiducia che vi ripone. […] Non sono gli squadroni a cavallo, non sono le schiere dei fanti, non sono le armi che difendono il tiranno: non lo si crederà subito, ma senza dubbio è così. Sono sempre quattro o cinque che mantengono il tiranno; quattro o cinque che gli tengono in schiavitù tutto il paese; è sempre stato così: cinque o sei individui sono ascoltati dal tiranno, o perché si son fatti avanti da soli, o perché sono stati chiamati da lui come complici delle sue crudeltà, compagni dei suoi piaceri, ruffiani delle sue dissolutezze e soci delle sue ruberie. Quei sei consigliano così bene il capo da far pesare sulla società non solo le sue malvagità ma anche le loro, quei sei hanno poi sotto di loro altri seicento approfittatori, che si comportano nei loro riguardi così come essi stessi fanno col tiranno. Quei seicento ne hanno sotto di loro seimila cui fanno fare carriera, ai quali fanno avere il governo delle province o il controllo del denaro, affinché essi diano libero corso alla loro avarizia e crudeltà, e le realizzino al momento opportuno, compiendo peraltro tali malefatte da non poter durare senza la loro protezione, sfuggendo grazie a loro alle leggi e alla pena. Dopo costoro, ne viene una lunga schiera, e chi vorrà divertirsi a sbrogliare questa rete vedrà che non sono seimila, ma centomila, ma milioni che grazie a questa corda sono attaccati al tiranno, e si mantengono a essa, come secondo Omero Giove si vanta di poter tirare a sé tutti gli dei dando uno strattone a una catena» (p. 44).

«Il contadino e l’artigiano, per quanto siano asserviti, dopo aver fatto ciò che gli è stato detto, sono liberi. Ma quelli che coi loro intrighi mendicano il favore del tiranno gli sono sempre sotto gli occhi: non basta che facciano quel ch’egli dice, ma devono pensare come lui vuole e spesso per soddisfarlo precedere addirittura i suoi pensieri. Non basta che obbediscano, devono compiacerlo, devono darsi da fare, tormentarsi, ammazzarsi per occuparsi dei suoi affari; e inoltre devono godere del suo piacere, abbandonare i propri gusti per quelli del tiranno, forzare il proprio temperamento, spogliarsi della propria natura, stare sempre attenti alle parole, alla voce, ai segni e agli occhi: non devono avere occhio, piede, mano che non stia sempre in agguato per spiare i suoi desideri e scoprire i suoi pensieri. E questo vuol dire vivere felici? Si chiama questo vivere?» (p. 48).

«Senza dubbio perciò il tiranno non è mai amato e non ama. L’amicizia è un nome sacro, una cosa santa: esiste solo tra uomini dabbene e nasce solo da una reciproca stima. Non si mantiene coi benefici ma con la buona vita» (p. 53).

martedì 27 settembre 2011

Scatti da bere in tazza


Caro Lettore,
finalmente, con un po’ di pazienza, mi sono messo al lavoro sugli scatti del recente “Nero Profumo” ad Assisi per Assisicafè. L’invito, naturalmente, è a posarci un occhio. E magari a mischiarli nella tazzina… col caffè. Dice il medico che scatti simili sono più energetici dello zucchero e non fanno ingrassare!