sabato 30 ottobre 2010

Grazie!


Caro Lettore,
approfitto di te per ringraziare i tanti spettatori di Lucignano e d’Italia - ce n’erano da Arezzo, ovviamente, ma anche da Napoli, da Perugia, da Trieste! - che ieri hanno passato con me e con il cast di “Rosa Lullaby”, prezioso e inalterabile come il graffio inciso sulla pietra, prima il loro tardo pomeriggio, in Biblioteca, quindi il dopocena, lo spazio ormai dedicato alla tv e ai film iperdefiniti offerti dalle reti a pagamento o ai giochi interattivi. Hanno investito in tempo ed energie per dedicarci i loro sguardi, i loro pensieri, e mettere il loro tempo nelle nostre mani e tra le nostre note. Grazie! Il Teatro Rosini è stato accogliente come il guscio di una tartaruga e, ancora una volta - come sempre ci capita con “Rosa Lullaby” - ci siamo sentiti a casa.
Voglio segnalarti questo pensiero, minimale e giocondo, che ci ha fatto un po’ a tutti sorridere. Stavamo mangiando uno spuntito in Biblioteca, conclusa la presentazione, quando qualcuno ha detto: «Stasera chissà se ci sarà gente... c’è la partita!». La partita di venerdì sera? I nostri sguardi si sono cercati con la solita espressione di chi deve organizzare e promuovere cultura in questi tempi grami di tagli e di calcio onnipresente e un po’ dicendo “ma come si fa” un po’ suggerendo “non c’è rimedio” Massimo Ferri, responsabile di Officine della Cultura, è uscito più o meno con: «Sarebbe bello pensare agli organizzatori di una partita di calcio che guardano lo stadio vuoto e dicono: “Chissà se ci sarà gente stasera... c’è il teatro!». Abbiamo riso... non si poteva fare altrimenti: era un’immagine troppo esagerata! E invece, a dispetto del calcio, l’immagine esagerata l’abbiamo rappresentata: non sappiamo se il calcio ne abbia sofferto ma il teatro era al colmo della sua felicità.

Gli scatti, prima in Biblioteca poi in teatro, sono di M. C.