Caro Lettore,
se passi da Arezzo c’è una cosa che devi vedere… ora! No, non metterla in discussione! Non stare a pensare: “Aspetta… non so se ci riesco… prima devo fare… dopo devo andare…”. Fidati di me! Mettiti in macchina o sali sul motorino, prendi la SS73 in direzione di Palazzo del Pero e poco fuori da Arezzo cerca sulla sinistra il cartello “San Cornelio”. Svolta, sali, fai qualche curva - attenzione: la strada è stretta - e poco più su parcheggia. La vedi quella strada sterrata sulla sinistra? Dovrebbero esserci anche delle indicazioni turistiche del tipo: “Parco Archeologico Naturalistico San Cornelio”. Avviati a piedi - non servono scarpe da trekking, a meno che tu non voglia seguire il sentiero - e fatti pochi passi ecco quello che ti troverai davanti agli occhi: un segno tracciato con le pietre lungo centinaia d’anni e risalente al II secolo a.C., una “scenografica struttura muraria semicircolare rinforzata e decorata da 14 speroni aggettanti, di cui i sei centrali con parete di fondo ricurva a formare esedre e forse in alto chiusi ad arcata” (tratto dalla spiegazione sul posto… ma non avrei saputo spiegarti meglio).
se passi da Arezzo c’è una cosa che devi vedere… ora! No, non metterla in discussione! Non stare a pensare: “Aspetta… non so se ci riesco… prima devo fare… dopo devo andare…”. Fidati di me! Mettiti in macchina o sali sul motorino, prendi la SS73 in direzione di Palazzo del Pero e poco fuori da Arezzo cerca sulla sinistra il cartello “San Cornelio”. Svolta, sali, fai qualche curva - attenzione: la strada è stretta - e poco più su parcheggia. La vedi quella strada sterrata sulla sinistra? Dovrebbero esserci anche delle indicazioni turistiche del tipo: “Parco Archeologico Naturalistico San Cornelio”. Avviati a piedi - non servono scarpe da trekking, a meno che tu non voglia seguire il sentiero - e fatti pochi passi ecco quello che ti troverai davanti agli occhi: un segno tracciato con le pietre lungo centinaia d’anni e risalente al II secolo a.C., una “scenografica struttura muraria semicircolare rinforzata e decorata da 14 speroni aggettanti, di cui i sei centrali con parete di fondo ricurva a formare esedre e forse in alto chiusi ad arcata” (tratto dalla spiegazione sul posto… ma non avrei saputo spiegarti meglio).
La foto è stata scattata con un cellulare e non rende l’idea, ma nemmeno deve. L’idea devi fartela per conto tuo!
E se ciò non bastasse a invogliare i tuoi piedi sappi che sopra quel muro, raggiungibile dalla stessa strada che lo costeggia, si trova ancora l’unico esempio al mondo di teatro etrusco. Purtroppo un teatro interrato, invisibile se non in fotografia (www.castelsecco.org), perché i soldi non sono mai abbastanza per queste cose (ma pensando all’eredità da lasciare ai nostri figli è meglio così: nessuno di noi lo può guastare, almeno finché sta sottoterra). Ma sopra ci si può camminare, fare spettacolo (io stesso l’ho accarezzato con musica e parole pochi anni fa, all’inizio dei lavori di recupero). L’acustica è splendida, il panorama stupefacente, i tramonti speranzosi e quando c’è vento l’aria sa di metallo: è l’aria degli etruschi!
Perché t’invito alla visita? Perché l’imponente cinta muraria è stata appena restaurata - l’inaugurazione è avvenuta venerdì 14 ottobre 2011 - ed è ora visibile in tutta la sua bellezza. Non attardarti. Non dare spazio alle ortiche di godersela ancora una volta prima dei tuoi occhi!
Quella che segue è invece una piccola visione di Arezzo dal colle di San Cornelio nell’area archeologica di Castelsecco. Troppo piccola, dici? Vieni a scattarla di persona… ne vale la pena!
E se ciò non bastasse a invogliare i tuoi piedi sappi che sopra quel muro, raggiungibile dalla stessa strada che lo costeggia, si trova ancora l’unico esempio al mondo di teatro etrusco. Purtroppo un teatro interrato, invisibile se non in fotografia (www.castelsecco.org), perché i soldi non sono mai abbastanza per queste cose (ma pensando all’eredità da lasciare ai nostri figli è meglio così: nessuno di noi lo può guastare, almeno finché sta sottoterra). Ma sopra ci si può camminare, fare spettacolo (io stesso l’ho accarezzato con musica e parole pochi anni fa, all’inizio dei lavori di recupero). L’acustica è splendida, il panorama stupefacente, i tramonti speranzosi e quando c’è vento l’aria sa di metallo: è l’aria degli etruschi!
Perché t’invito alla visita? Perché l’imponente cinta muraria è stata appena restaurata - l’inaugurazione è avvenuta venerdì 14 ottobre 2011 - ed è ora visibile in tutta la sua bellezza. Non attardarti. Non dare spazio alle ortiche di godersela ancora una volta prima dei tuoi occhi!
Quella che segue è invece una piccola visione di Arezzo dal colle di San Cornelio nell’area archeologica di Castelsecco. Troppo piccola, dici? Vieni a scattarla di persona… ne vale la pena!