lunedì 25 novembre 2024

Come un figlio

Come un figlio, quando torna a casa ed era da un po' che non lo vedevi. Ci sono i baci, gli abbracci. C'è l'affetto. Un po' d'imbarazzo, forse. Finché senti ballare quella voglia, quella smania, di farti raccontare cos'è successo perché sai che l'hai lasciato solo, che lui è cambiato e certo lo sei anche tu.
Se i libri sono come figli a volte tornano a casa e ti raccontano il mondo che hanno abbracciato, con gli occhi degli altri, con la voce e i pensieri degli altri, di chi li ha accolti, di chi se l'è fatti amici. E vogliono sapere di te, perfino di te, perché sono figli e dal bene che ti vogliono tengono la tua foto in tasca.
Per i figli, quelli veri, devo ancora aspettare ma posso dire che nel ritrovare i propri libri, quelli che hai lasciato andare, c'è sempre una certa emozione. C'è una gioia iperattiva che cancella perfino le parole tanto che quando partono - perché i libri, come i figli, tornano sempre a mischiarsi col mondo - ti ritrovi a pensare: quante cose mi sono dimenticato... quante cose non gli ho detto... quante cose gli ho detto in un modo che forse non era giusto... quante cose avrei ancora voluto chiedergli. E infine: quando ritornerà?
Grazie a Foiano Book Festival, a Comune di Foiano della Chiana, a Officine della Cultura e a Ilaria Gradassi per avermi riportato a casa un figlio. Anche se per poco è stato tanto.
Grazie anche ai presenti.
Stavo per dimenticarmi: vi ringrazia tutti anche "S.P.L.O.T. Sindacato delle Parole Libere dell'Ordine Telefonico" Edizioni Helicon. Me l'ha detto prima di partire.