Segnalo con piacere l’ultimo volume dello storico John Foot, La “Repubblica dei matti”, edito da Feltrinelli ed uscito nel recente mese di novembre.
L’occasione è duplice: da un lato continuare a rileggere quello che è stato un momento straordinario della storia della mia città, Arezzo, e dell'Italia, per le idee e gli uomini che le hanno espresse e portate a compimento; dall'altro ringraziare l’autore per la segnalazione, all'interno del cap. 19, della mia ricerca legata all’ospedale psichiatrico aretino, Utopia e realtà: una memoria collettiva. Ricordi e testimonianze della Memoria orale dell'ospedale neuropsichiatrico di Arezzo (Edifir).
Quale migliore occasione, e preziosa, far parte di questo racconto collettivo, per ricordare, anche su questo blog, cos'è stata ad Arezzo la "felicità"? «[Ad Arezzo] Come a Gorizia, furono abbattuti i muri e le reti, e si tolsero le sbarre. La demolizione seguì un percorso rituale, prolungato nel tempo, e spesso fu compiuta dai pazienti stessi: "La felicità è stata dare la mazzata sul muro del manicomio. Mi sono venuti i calli sulle mani, ma la soddisfazione con il piccone e col mazzolo di buttare giù quei muri è stata grande"» (p. 253).
Quale migliore occasione, e preziosa, far parte di questo racconto collettivo, per ricordare, anche su questo blog, cos'è stata ad Arezzo la "felicità"? «[Ad Arezzo] Come a Gorizia, furono abbattuti i muri e le reti, e si tolsero le sbarre. La demolizione seguì un percorso rituale, prolungato nel tempo, e spesso fu compiuta dai pazienti stessi: "La felicità è stata dare la mazzata sul muro del manicomio. Mi sono venuti i calli sulle mani, ma la soddisfazione con il piccone e col mazzolo di buttare giù quei muri è stata grande"» (p. 253).