L’augurio di una buona notte passa da qui, da Bob Dylan, Chronicles, Vol. 1 (Feltrinelli):
«Mi piaceva la notte. Le cose di notte crescono. Di notte la mia immaginazione mi diviene disponibile. Tutti i miei pregiudizi se ne vanno. Qualche volta si finisce per cercare il paradiso nei luoghi sbagliati. Qualche volta ce l’hai proprio sotto i piedi. O nel tuo letto» (p. 182).
E se ancora fosse difficile abbandonarsi perché non bussare la porta a un’amica canzone? «Una canzone è come un sogno che si cerca di rendere vero. Sono come strani paesi dove bisogna entrare» (p. 148).
«Mi piaceva la notte. Le cose di notte crescono. Di notte la mia immaginazione mi diviene disponibile. Tutti i miei pregiudizi se ne vanno. Qualche volta si finisce per cercare il paradiso nei luoghi sbagliati. Qualche volta ce l’hai proprio sotto i piedi. O nel tuo letto» (p. 182).
E se ancora fosse difficile abbandonarsi perché non bussare la porta a un’amica canzone? «Una canzone è come un sogno che si cerca di rendere vero. Sono come strani paesi dove bisogna entrare» (p. 148).