martedì 19 aprile 2011

Il semaforo ribelle

Caro Lettore,
proprio ieri passeggiavo per i fatti miei quando mi sono imbattuto in un semaforo anomalo: m’invitava ad attraversare la strada nel modo più bizzarro che mai avessi visto. Tanto bizzarro che sono rimasto così preso dal guardare il verde da dimenticarmi di dove dovevo andare. E sono rimasto lì finché è scattato il rosso. No! Anche il rosso era straordinariamente ribelle, un vero gioco del codice cambiato: il suo omino era nientedimeno che a testa in giù. Non ho resistito: mi sono messo a ridere - m’immaginavo tutti noi, lì, sul marciapiede, in attesa del verde a testa in giù con le borse a tracolla a far da cuscino - e a scattare un paio di fotografie (c’era anche uno che m’ha guardato strano… avrà pensato a un qualche delatore di chissà che cosa…). Ne è nato un raccontino dal titolo "L'accidente del semaforo" che puoi leggere su Sottoidiciotto se segui il link. Intanto un assaggio…


A un semaforo di città capitò un giorno uno strano accidente. Per un improvviso guasto alla piccola centralina elettrica che lo governava il suo bel verde cominciò a lampeggiare a intermittenza come la luce di un albero di Natale. Niente di grave senonché un bambino di undici anni circa, tenuto per la mano dalla mamma, attraversando le strisce cominciò a procedere un passo avanti e un passo fermo, un passo avanti e un passo fermo, e così via.
- Su, che ci mettono sotto! Non è il momento per giocare! - disse la mamma ma il bambino, imperterrito, continuò col suo passo strano per l’intera durata del semaforo.
Scattò il rosso, le macchine suonarono, la mamma riuscì con uno strattone e un po’ di spavento a far attraversare la strada al suo bambino e tutto fini lì ma il semaforo rimase molto colpito da quanto aveva visto. Come mai quel bambino aveva attraversato la strada a quel modo?
Stessa cosa accadde al verde successivo. Questa volta fu una bambina di dieci anni appena compiuti a procedere lungo le strisce con passo incerto.
- Che hai? - la spronò la mamma, tirandola. La bambina fu lesta a risponderle:
- Non vedi il semaforo: ora è verde acceso e ora è vede spento. Vuol dire che ora bisogna andare avanti e ora bisogna fermarsi. Non mi hai detto che si deve attraversare la strada soltanto quando il verde è acceso?
Mamma e semaforo rimasero con la bocca aperta e al verde successivo al semaforo venne una strana eccitazione pensando a tutto quello che poteva fare con i suoi colori e a quanto avrebbe potuto divertirsi - in verità era solo la centralina che cominciava a surriscaldarsi.