mercoledì 5 gennaio 2011

Il Cimitero di Praga

Caro Lettore,
leggi queste da Umberto Eco, Il Cimitero di Praga, Bompiani, 2010:

«L’uomo, abbandonato a se stesso, è troppo cattivo per essere libero» (p. 61).

«Le biblioteche sono affascinanti: talora sembra di stare sotto la pensilina di una stazione ferroviaria e, a consultare dei libri su terre esotiche, si ha l’impressione di viaggiare verso lidi lontani» (p. 121).

«[…] il filosofo è colui che al café chantant non guarda il palcoscenico ma la platea […]» (p. 197).

«[…] la gente divora vicende di terra e di mare o storie criminali per semplice diletto, poi dimentica facilmente quel che ha appreso e, quando le si racconta come vero qualcosa che ha letto in un romanzo, avverte solo vagamente che ne aveva già sentito parlare, e trova conferma delle sue credenze» (p. 372).