martedì 25 novembre 2025

Risolviamo omicidi

Non conoscevo Richard Osman prima di "Risolviamo omicidi" (Feltrinelli) ma la lettura è stata un guizzo di piacevolezza. Un po' come frequentare quell'amico inglese di cui a volte non comprendi l'umorismo ma che ti fa ridere lo stesso per la smorfia che fa. 
Conserverò in quest'archivio digitale di citazioni quel Gary Gough che ognuno di noi conosce insieme ad un buon consiglio che alla mia età (Steve sa di cosa parlo, grazie Steve) è sempre bene tener presente. 

(Pag. 73) Giorno dopo giorno, Steve doveva vedersela con i Gary Gough di questo mondo. se ti guardi intorno nella New Forest, a raggio abbastanza ampio, ne trovi in giro ancora un bel po'. Quelli abbastanza di successo da non essersi mai fatti beccare. Quelli abbastanza furbi da non dare troppo nell'occhio, abbastanza svegli da uscire di scena al momento giusto. Con le loro siepi sussiegose e i trattorini tosaerba, sempre a smaniare per i soldi e per il gin. Gary avrà ancora qualche asso nella manica da giocarsi, ma Steve ha perso l'interesse. Quando arresti un Gary Gough, ne salta fuori un altro uguale da un'altra parte, poi un altro, poi un altro ancora, e di nuovo un altro. Un mare di Gary Gough, tutti lì ad aspettare il proprio turno. A volte capita che un Gary Gough uccida un altro Gary Gough poi un terzo Gary Gough attui la vendetta. Una stanchezza fottuta. Una noia fottuta.

(Pag. 103) Steve però ha imparato che non si deve mai provare risentimento per la felicità altrui. Ognuno si prende il meglio che gli è capitato, e capita che ci sia chi ha più fortuna di te. Ogni volta che senti che la tua infelicità si trasforma in amarezza, devi controllarti. Puoi convivere con l'infelicità, ma l'amarezza finirà per ammazzarti.