Basta che tu lo desideri. Però non è semplice, sai, desiderare qualcosa con tutto il cuore. Può darsi che ci voglia del tempo. E che lungo il percorso tu debba abbandonare tante cose. Cose preziose, a cui tieni. Non darti per vinto, però. Perché non c'è fretta, la città rimane lì, non sparisce. (Pag. 8)
Non era mai riuscito a cogliere il significato della propria esistenza, ma ormai questo non aveva più alcuna importanza. Lui aveva ereditato una serie di informazioni genetiche dai genitori, a modo suo vi aveva apportato un certo numero di modifiche e correzioni, e ora le passava a suo figlio. In fin dei conti era soltanto un punto di transito. Un anello di una lunghissima catena. Ma gli andava benissimo. Anche supponendo di non aver fatto nella vita niente che avesse un valore, o di cui valesse la pena parlare, che importanza poteva avere? Poteva sempre trasmettere al bambino la possibilità di qualcosa - nient’altro che una possibilità. Bastava già a dare un senso a tutti gli anni vissuti. (Pag. 272)
Ho chiuso gli occhi e ho pensato al tempo. Una volta - ad esempio, quando avevo diciassette anni - il tempo mi sembrava inesauribile. Come un serbatoio sempre pieno, dove l'acqua affluiva di continuo, di cui non era necessario preoccuparsi. Ormai non era più così. Già, il tempo ha un limite. E col passare degli anni, riflettere sul tempo assume un'importanza sempre più grande. Perché avanza, senza fermarsi mai. (Pag. 459)