Ancora questa sera saremo al Teatro Secci di Terni con "Matteotti - anatomia di un fascismo". Qui il servizio su TGR Umbria.
Nel frattempo riporto qui con piacere, prima che scompaia nel flusso dei social, quanto ha scritto sullo spettacolo la giornalista Silvia Bardi, presente alla prima al Teatro Verdi di Monte San Savino:
OTTAVIA PICCOLO RACCONTA L'OMICIDIO MATTEOTTI
"Tornate a giocare, va tutto bene". Ma quei ragazzini sul Lungotevere di Roma il 10 giugno 1924 in quella macchina nera "da ricchi" vedono un gruppo di squadristi fascisti sequestrare e picchiare un uomo, il deputato Giacomo Matteotti, che poi verrà ucciso. Quella macchina risulta di proprietà del direttore del Corriere Italiano, lo stesso giornale che i giorni seguenti nelle sue pagine si chiede dove sia sparito Matteotti. Il tesserino del parlamentare invece viene trovato da due contadini vicino al Ponte del Risorgimento.
Stefano Massini riscrive questa pagina di storia italiana "Matteotti anatomia di un fascismo" e la fa raccontare in un serrato monologo da Ottavia Piccolo, andato in scena ieri sera in prima nazionale al Teatro Verdi di Monte San Savino (tutto esaurito), prodotto dalle Officine della Cultura.
Le parole di Massini sono calibrate sulla dolce fermezza di Piccolo che ti porta nelle stanze di Mussolini quando incontra la vedova Matteotti, nei bar del ferrarese frequentati da Matteotti, detto Tempesta per le sue idee e la forza con cui le esprime, nelle strade di una Italia dove la forza si impone a colpi di manganelli e di stoccafissi, che son duri uguali, nelle primissime rivendicazioni dei lavoratori.
Protagonista anche la musica che sottolinea e amplifica le emozioni, i toni e i cambi di pagina con i solisti dell'Orchestra Multietnica di Arezzo, Massimiliano Dragoni, Luca Roccia Baldini, Massimo Ferri, Gianni Micheli, Mariel Tahiraj ed Enrico Fink che ne è l'autore.
Lo spettacolo è la fotografia spietata di un paese che non volevamo più, dove il potere giustifica tutto, crea nemici, dove la parola e il pensiero libero, ostinato e contrario, fanno così paura da dover essere messi a tacere ad ogni costo. Cento anni fa, che sembrano così lontani. Sembrano.