Mentre scorrono come un fiume in piena i tanti scatti della 57ma edizione del Palio di Isola Dovarese penso a quanto non può entrare in una foto, quanto non ha parole per dirsi, quanto è dimensione dell'emozione di ciò che più ci rende umani: vivere insieme.
Quanto invero Omero ha già narrato trenta secoli fa, anno più anno meno, nell'Odissea che ha animato di teatro, musica, fuoco, danza e bandiere la rinomata piazza del Palio di Isola Dovarese.
Nessuna cosa più graziosa si ritrova,
che quando ‘l popol tutto allegro in gioia
si vive, e nel convito amici insieme
gli uomini sedendo l’uno all’altro appresso,
odon cantar leggiadri e dotti versi,
e son le mense in ogni parte ingombre
di vivande soavi e delicate,
e largamente i preziosi vini
portano i servi nelle tazze intorno;
e ciò mi par, che di bellezza avanzi
tutto quel, che di bel si pregia e vanta.
Non trovo omaggio più vero agli isolani e alla loro vitale follia di quanto appena scritto, tratto da "L'Odissea di Omero" tradotta in volgare fiorentino da M. Girolamo Baccelli (Tomo Primo). E farne parte è per me, sempre, un immenso dono.
Grazie!
(Un ulteriore grazie a Geremia e Carlo che si sono sobbarcati il peso di tanto regista senza mostrare alcuna fatica dopo oltre due ore di spettacolo).
Foto di Andrea Gaviraghi.