giovedì 25 maggio 2023

Il tempo delle rievocazioni

Il tempo delle rievocazioni sta per scoccare la propria ora ma perché giungervi impreparati? Perché non dare un occhio dietro l'enorme lavoro invisibile da chi non vi prende parte direttamente?
Per gli appassionati, i curiosi, i turisti che amano fare domande, i professionisti in cerca di spunti per il proprio lavoro, consiglio di leggere due pubblicazioni uscite nel 2022. È un consiglio in parte di parte, perché mi riguardano, ma in tutto appassionato: sono due pubblicazioni attente, meticolose, aperte al confronto, essenziali.
A) A cura di Enrica Salvatori, "Il Medievalista come Public Historian", Istituto Storico Italiano per il Medio Evo (Roma) nella collana Nuovi Studi Storici;
B) "Nei panni della Storia. Rievocare. Il mondo dei ri-costruttori: istruzioni per l'uso", EFG (Gubbio), Festival del Medioevo.
Tra gli autori dei tanti saggi presenti segnalo i due saggi di una cara amica ma soprattutto di una straordinaria e appassionata ricercatrice, dottoressa in Archeologia Medievale: Rosita Bellometti. Insieme a Rosita ho firmato la regia di 5 edizioni del Palio di Isola Dovarese  (dal 2015 al 2019) e di questo grande lavoro qui trovate una molteplice narrazione.
Questi i saggi:
1) "Archeologia dell'immaginario. Idee, opportunità, esperienze per la messa in scena dell'effimero" in A, pp. 161-189;
2) "Macchinerie, danze, fuochi e stupore nel teatro Rinascimentale a Isola Dovarese" in B, pp. 305-318.
Dopo che avrete letto, naturalmente, non resta che mettete in agenda l'edizione 2023 del Palio di Isola Dovarese, da venerdì 8 a domenica 10 settembre.

 
 
Ringrazio Rosita per quanto scritto in B, p. 313 (e riporto per la mia memoria): "Gianni Micheli, regista di molte edizioni recenti, è stato la nostra ancora alla dimensione del fattibile, e con la sua fantasia di autore di fiabe, la sua sensibilità di musicista e attore, la sua qualità di regia, abbiamo inseguito e adattato ogni spunto che ci sembrasse adatto, mosso comparse, creato trasformazioni e incendi controllati. Con lui ho condiviso l'intento di raccontare sempre una storia (anche più storie, a intermezzi), in cui una trama legava le scene, riprese ora da Ovidio (Apollo e Dafne e Pigmalione), o dalle leggende popolari (uomini selvatici) da fiabe, per rappresentare un immaginario che passava dagli dei greci all'innamoramento per la meccanica degli orologi e degli automi, nati per stupire, che segna una delle epoche più innovative e libere e ardite: il XV secolo".