sabato 26 novembre 2022

Il futuro della cultura è donna

Il futuro della cultura è donna ed io ne sono particolarmente felice. Forse perché ho una figlia, forse perché nei tanti progetti di teatro, musica e scrittura che ho realizzato nelle scuole mi è sempre capitato di constatare la marcia in più delle donne, almeno fino alla scuola superiore dove entrano in ballo altre faccende e quanto abita il cervello subisce non poca concorrenza dai residenti di altre parti del corpo.
Oggi, nella prima occasione d'incontro tra il pubblico e il mio "S.P.L.O.T. Sindacato della Parole Libere dell'Ordine Telefonico", Edizioni Helicon, a Casa Museo Ivan Bruschi, i giovani lettori (converrebbe dire le giovani lettrici) erano in gran parte bambine/ragazze. Una maggioranza schiacciante. Un po' come avviene a teatro: che l'uomo c'è ma è in netta minoranza e in quella minoranza una minoranza (forse) vi sta seduto solo per fare un piacere alla propria compagna.
Insomma: il futuro della cultura è donna. Una ragione in più per aver dato il ruolo di protagonista nel mio romanzo a un sostantivo femminile: "Casa". Mentre i cattivi, perdinci, finiscono tutti o con la "e" o con la "o".
Consegno alle donne lettrici la "Casa" del mio S.P.L.O.T. perché so che ne avranno cura!
Grazie ancora alla Casa Museo Ivan Bruschi per l'ospitalità e per l'affetto. E grazie a tutti i presenti, amici affettuosissimi!
P.S.
Ho portato per gioco un vecchio telefono a Casa Bruschi e mi sono accorto che era anche lui, in effetti, un pezzo da museo 😂.
P.S. 2
Dedicato agli uomini: chi porta il pallone?