Vi presento il silos ex IDIT di Isola d’Arbia. Impossibile non vederlo. Mi hanno detto che allo stato attuale rappresenta un punto di riferimento dalla strada e, soprattutto, dal cielo. Forse anche per i piedi dei camminatori della Via Francigena. Ed è effettivamente comprensibile. La bruttezza gioca le sue carte in un paesaggio che lascia sospesi di stupore e meraviglia. Tuttavia, da muri cadenti e vetri rotti, un poker d’assi pare l’abbia messo sul tavolo anche la natura. Beati i semi che non hanno occhi.