In tempi di riforme, come questi, vale segnalare la riforma delle tasse proposta da David Grossman in Applausi a scena vuota (Mondadori).
«E, a proposito, Netanya, visto che siamo arrivati a parlare delle mie teorie economiche, vorrei sottolineare subito, onde evitare dubbi, che sono a favore di una riforma globale del mercato finanziario! Dova’le fa una pausa, respira, si posa le mani sui fianchi e sogghigna: Sono un genio, sul serio, mi escono di bocca parole che nemmeno capisco! Sentite bene, è da almeno dieci minuti che sono convinto che le tasse vadano calcolate solo ed esclusivamente in base al peso di un individuo. Non un grammo di più! Un’imposta sulla ciccia! Mi lancia un’altra occhiata, stupita, quasi spaventata. Cerca in me il ragazzino magro di un tempo. Cosa ci sarebbe di più giusto, ditemi? Di più imparziale al mondo? Ancora una volta solleva la maglietta fin quasi al mento, arrotolandola in modo seducente e rivelando ai nostri occhi una pancia scavata, attraversata da una cicatrice, un torace stretto e costole orrendamente sporgenti su cui è tesa una pelle secca e ulcerata. Si potrebbe calcolare questa tassa in base al numero dei menti, come ho detto, o si potrebbero applicare scaglioni di imposta. Ancora non abbassa la maglietta. Gli spettatori lo fissano disgustati, qualcuno distoglie lo sguardo e risuonano deboli fischi. Dova’le osserva le reazioni con entusiasmo palese, vorace. Esigo una tassazione progressiva sulla ciccia! Con aliquote fissate in base ai rotolini di grasso sulla pancia, sui fianchi, sul culo, alla percentuale di cellulite, di tette flosce per gli uomini e di carne flaccida alle braccia per le donne! E la cosa fantastica è che non c’è modo di imbrogliare o di sgarrare! Sei ingrassato? Paga! Finalmente lascia ricadere la maglietta. Francamente non capisco l’idea di tassare chi guadagna soldi. E che c’entra?! Ascoltami bene, pubblico di Netanya. Lo Stato deve far pagare le tasse solo a chi desta ragionevole sospetto di stare bene e di spassarsela in base ai seguenti criteri: a chi sorride fra sé e sé, è cicciottello, sano, ottimista, scopa di notte e fischietta di giorno. Ecco, bisogna far pagare le tasse solo a questi cazzoni. Spellarli vivi e senza pietà!» (p. 12).
«E, a proposito, Netanya, visto che siamo arrivati a parlare delle mie teorie economiche, vorrei sottolineare subito, onde evitare dubbi, che sono a favore di una riforma globale del mercato finanziario! Dova’le fa una pausa, respira, si posa le mani sui fianchi e sogghigna: Sono un genio, sul serio, mi escono di bocca parole che nemmeno capisco! Sentite bene, è da almeno dieci minuti che sono convinto che le tasse vadano calcolate solo ed esclusivamente in base al peso di un individuo. Non un grammo di più! Un’imposta sulla ciccia! Mi lancia un’altra occhiata, stupita, quasi spaventata. Cerca in me il ragazzino magro di un tempo. Cosa ci sarebbe di più giusto, ditemi? Di più imparziale al mondo? Ancora una volta solleva la maglietta fin quasi al mento, arrotolandola in modo seducente e rivelando ai nostri occhi una pancia scavata, attraversata da una cicatrice, un torace stretto e costole orrendamente sporgenti su cui è tesa una pelle secca e ulcerata. Si potrebbe calcolare questa tassa in base al numero dei menti, come ho detto, o si potrebbero applicare scaglioni di imposta. Ancora non abbassa la maglietta. Gli spettatori lo fissano disgustati, qualcuno distoglie lo sguardo e risuonano deboli fischi. Dova’le osserva le reazioni con entusiasmo palese, vorace. Esigo una tassazione progressiva sulla ciccia! Con aliquote fissate in base ai rotolini di grasso sulla pancia, sui fianchi, sul culo, alla percentuale di cellulite, di tette flosce per gli uomini e di carne flaccida alle braccia per le donne! E la cosa fantastica è che non c’è modo di imbrogliare o di sgarrare! Sei ingrassato? Paga! Finalmente lascia ricadere la maglietta. Francamente non capisco l’idea di tassare chi guadagna soldi. E che c’entra?! Ascoltami bene, pubblico di Netanya. Lo Stato deve far pagare le tasse solo a chi desta ragionevole sospetto di stare bene e di spassarsela in base ai seguenti criteri: a chi sorride fra sé e sé, è cicciottello, sano, ottimista, scopa di notte e fischietta di giorno. Ecco, bisogna far pagare le tasse solo a questi cazzoni. Spellarli vivi e senza pietà!» (p. 12).