sabato 16 giugno 2012

Tra letteratura e integrazione

Caro Lettore,
un grazie sentito a te e a tutti coloro che, pur in un pomeriggio assolato, afoso e appiccicoso, hanno preferito chiudersi in una stanza per ragioni di conoscenza e di studio piuttosto che dedicarsi all’ozio e al dolce (o amaro) far niente.
Sono appena rientrano a casa e tengo stretto il tuo saluto e la tua amicizia perché è il premio di questo pomeriggio di lavoro che desidero appendere tra i miei ricordi.
Non te l’ho fatta passare morbida! T’ho spinto al seguito del pellegrino narratore, proprio nel bel mezzo del suo sacco pieno di fiabe, ma ne siamo usciti colmi di sorprese e d’incontri tra paesi e tra culture.
Conservati bene, caro Lettore. Ognuno ha la sua fortuna e tu lo sai bene, me l’hai spiegato. La mia fortuna, certo, è quella d’averti incontrato e tenerti per buon amico. Mi ci gioco un dito!