Caro Lettore,
venerdì 17 può essere una pessima giornata per fare molte cose. Non lo sarà certo per riposarti su un libro. Qualora tu abbia di che fermarti, e di che poterlo fare, ti consiglio dunque di fare sosta all’interno de Il club degli incorreggibili ottimisti di Jean-Michel Guenassia (Salani).
Il club offre molti prodotti accuratamente selezionati. Per fermare lo stomaco ti consiglio questo:
«I figli non conoscono la vita dei loro genitori. Quando sono giovani, non ci pensano perché il mondo è cominciato con loro. I loro genitori non hanno storia e hanno la brutta abitudine di parlare ai figli soltanto del futuro, mai del passato. È un grave errore. Non parlare del passato li rende simili a dei buchi spalancati» (p. 164).
E tra le amicizie da fare quest’altro:
«Nella lettura c’è qualcosa d’irrazionale. Prima ancora d’aver letto, s’indovina subito se un libro ci piacerà o no. Si fiuta, si annusa il volume, ci si domanda se vale la pena di passare del tempo in sua compagnia. È l’alchimia invisibile dei segni tracciati su un foglio che s’imprimono nel nostro cervello. Un libro è un essere vivente» (p. 316).
Ci vediamo per una partita a biliardino?
venerdì 17 può essere una pessima giornata per fare molte cose. Non lo sarà certo per riposarti su un libro. Qualora tu abbia di che fermarti, e di che poterlo fare, ti consiglio dunque di fare sosta all’interno de Il club degli incorreggibili ottimisti di Jean-Michel Guenassia (Salani).
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«I figli non conoscono la vita dei loro genitori. Quando sono giovani, non ci pensano perché il mondo è cominciato con loro. I loro genitori non hanno storia e hanno la brutta abitudine di parlare ai figli soltanto del futuro, mai del passato. È un grave errore. Non parlare del passato li rende simili a dei buchi spalancati» (p. 164).
E tra le amicizie da fare quest’altro:
«Nella lettura c’è qualcosa d’irrazionale. Prima ancora d’aver letto, s’indovina subito se un libro ci piacerà o no. Si fiuta, si annusa il volume, ci si domanda se vale la pena di passare del tempo in sua compagnia. È l’alchimia invisibile dei segni tracciati su un foglio che s’imprimono nel nostro cervello. Un libro è un essere vivente» (p. 316).
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