mercoledì 6 luglio 2011

Testone il piccione



Caro Lettore,
Testone il piccione è arrivato. Arrivato a casa, intendo, nella sua bella forma di libro. Sì, lo so, è un granello di polvere invisibile nella tempesta dell’aria che regna sovrana. Ma c’è. Ce l’ho. Non è più serie ordinata di uni e zeri. Pulviscolo nero su filamenti bianchi di specchi. È inchiostro e cellulosa. È un pezzo di storia, pure lui.
Alla fine ho fatto tutto da me. D’altronde, con gli editori, non riesco a parlare. Non riesco a spiegarmi. Non so più chi sono (ma in certi casi lo so, e fin troppo bene) e hanno troppe “collane” appese al collo. Sfruttamento per sfruttamento, povertà per povertà, se non si ha un essere umano con cui parlare, con cui cercare e progettare, con cui condividere idee e sentimenti, la perdita nel cambio è cosa di poco conto. Meglio far da soli e dimenticarsene. Mettere il frutto della fantasia nel flusso della storia e passare oltre. Alla fine è solo un romanzo: che sia o no in libreria è sempre trama che si congela. Stampato in una sola copia, per lo meno, non vanterà una strage d’alberi per nulla sulla coscienza.
Sei curioso? Lo trovi su ilmiolibro.it. Ho voluto sperimentare questo nuovo scaffale. Certo sono perplesso. Leggo in quest’operazione una gran voglia di mettere le mani nel borsello della gente sfruttando quella passione fiduciosa che vibra ancora nel cuore degli esseri umani. Con lulu, devo ammetterlo, è un’altra cosa. Ma qui c’è aria d’Italia, aria di casa. Ho fatto la prova e la stampa è buona.