giovedì 21 luglio 2011

Fine settimana non solo rosa

Caro Lettore,
ci siamo! Il caldo e rosato penultimo fine settimana di luglio è in arrivo e tu sei il primo e più importante invitato (d’altronde senza di te, Lettore e Spettatore, che mai potrebbe essere il teatro?). Domani sera grande appuntamento in Rosa per la Notte al femminile della città di Arezzo. Sì, lo so, appartengo al genere opposto ma imperverserò nella rinnovata Piazza Sant’Agostino dalle 21.45 ca. (con Massimiliano Dragoni e Giorgio Pinai) dedicandomi alle madri e ai padri, alle famiglie insomma insieme ai più piccoli Lettori che esistano: quelli che stanno ancora imparando a leggere (e che per loro fortuna hanno poco a che fare con questi strumenti della rapidità dell’essere e del divenire)! Nell’occasione della Notte Rosa sarà L’Albero dell’Amicizia a far da rametto agli splendidi gufetti di Chiara Bigiarini. Arrampicatici insieme a noi nell’attesa del grande evento di domenica 24, l’incontro dell’Orchestra Multietnica di Arezzo (OMA) con Moni Ovadia! L’evento di chiusura del PLAY Arezzo Art Festival 2011 che farà galleggiare l’Anfiteatro romano in un sottile oceano di meraviglie armoniche.
Insomma c’è di che star freschi, rivestiti dell’abito del teatro dei suoni e della memoria. Perché perderti un’occasione simile? Ci vediamo ad Arezzo!


P.S.
Ho parlato di teatro. Senti quanto ho trovato scritto da Andrea Camilleri in La scomparsa di Patò (Mondadori) a p. 116: «Egli ha esordito ricordando che sempre, nei secoli, dura e severa è stata la condanna che la Santa Madre Chiesa ha scagliato contro il teatro che è, sempre e comunque, ancora quando si camuffa da spettacolo edificante, opra somma del Demonio. […] Che sostiene il Vescovo Bossuet e con lui il padre Seminara? Che i termini teatro e passione sono la stessa cosa e che quindi, riprodurre, ricreare una passione sulle tavole del palcoscenico equivale a spingere lo spettatore a subire, a patire quella stessa medesima passione. […] L’attore è contagioso! Capace di inoculare al mondo intero il suo pernicioso veleno! Ed è ben per questo che, in tempi di vero rispetto per i dettami della Santa Madre Chiesa, era fatto assoluto divieto di seppellire i comici in terra consacrata!»