venerdì 31 gennaio 2020

Se le emozioni avessero peso

Se le emozioni avessero peso certo in questi giorni dovrei portarmi appresso almeno 7 o 8 valigie, forse un furgoncino, magari persino un monolocale. 
Nasce un progetto nuovo e tu sorridi e riempi una valigia. Ascolti le parole di una bellezza struggente di chi è sopravvissuto al genocidio nazifascista e via, sorridi e insieme piangi e riempi almeno due valigie. Hai l'occasione di salire sul palcoscenico di uno tra gli avvenimenti più importanti della Regione Toscana, di fronte a 7000 e oltre studenti, docenti, liberi pensatori e professionisti e via, riempi un altro paio di valigie. In una valigia ci devi mettere, tra l'altro, quel migliaio di telefonini con il flash acceso che, durante il concerto, proprio davanti ai tuoi occhi, ondeggiano nel buio corteggiando sogni e fantasia. Incontri una comunità che ti accoglie abbracciandoti e cucinando per te, allietando una di quelle sere che non potranno mai più essere come le altre e via, riempi un'altra valigia quasi da non riuscire a chiuderla.
Sì, fortuna che le emozioni non hanno peso, altrimenti come riuscirei a raccontare del debutto di Romanò Simchà con queste poche parole?