Al maggio umido e piovoso, dal sapore novembrino, ho posto rimedio in teatro. Non poteva esserci luogo migliore per sfuggire alla malinconia del cucù e ai brividi di un ragionamento neanche troppo impegnativo, tanto è visibile a occhio nudo, che riassumo citando un testo di Dario Brunori da L'uomo nero: "E tu, tu che pensavi / Che fosse tutta acqua passata / Che questa tragica misera storia / Non si sarebbe più ripetuta / Tu che credevi nel progresso / E nei sorrisi di Mandela / Tu che pensavi che dopo l'inverno sarebbe arrivata una primavera / E invece no / E invece no".
I proiettori scaldano ma il vero caminetto per ricordare le primavere delle stagioni, dello spirito e della storia, l'ho acceso in musica grazie alle registrazioni in corso per la produzione del nuovo disco dell'Orchestra Multietnica di Arezzo: Culture contro la paura.
Vi va di partecipare attivamente a questo progetto? Seguite il link su Musicraiser e preacquistate un disco che sarà straordinario (e storicamente unico)! Un disco, una maglietta, una spilla...
