martedì 8 febbraio 2011

Di prepotenza e moderazione

Caro Lettore,
il problema della prepotenza sta certo nell’ugola. Non avesse la voce alta e forte e strombazzante chi mai se la filerebbe? E invece ha i toni acuti, pomposi e prorompenti di una vecchia zia arrabbiata. Che se la filano in pochi, egualmente – pochi ma maledetti -, ma che si fa sentire. Mentre invece la moderazione, la predebolezza, ha un mal di gola cronico che sfiora appena il metro quando pur battibecca ad alta voce. Sta di fatto che il mondo, ad oggi, pare vivo di prepotenza – che è una contraddizione: la prepotenza non sa con-vivere - mentre è colmo di moderazione con l’ugola affaticata, invisibile anche in pieno giorno.
Prima che sia tardi, troppo tardi, irreversibilmente tardi, e la prepotenza spopoli nei teatri d’opera e in quelli di cabaret, sarà il caso di prendere una caramella?
Stava scritto ieri nei principali quotidiani nazionali l’elogio dell’ultimo concerto di clacson da piazza della prepotenza. Consiglierei alla moderazione di abbandonare lo studio del flauto dolce e di passare almeno a quello dell’oboe, se non del trombone. E di smetterla di suonare in cantina… con la sordina!