sabato 28 marzo 2015

Il corvo blu per la Giornata Mondiale del Teatro 2015

Ecco un’altra cosa da spuntare: festeggiare la Giornata Mondiale del Teatro 2015 in… teatro! Merito de “Il corvo blu”, volato per un nuovo anno (ben oltre il decimo anniversario) e nuove scuole e nuovi studenti tra i palcoscenici di Firenze e Lastra a Signa, del Teatro delle Spiagge e del Teatro delle Arti. Auguri, mia bel corvetto dal becco blu!
Sotto qualche scatto con la compagna di viaggio di sempre di questa favola tra teatro e musica: Gianna Deidda.

giovedì 26 marzo 2015

Laboratori scolastici 2014/15: prima restituzione

Da sabato 28 marzo inizierò a tirare le fila dei laboratori scolastici 2014/15.
Appuntamento per questa prima restituzione presso la Galleria “Furio del Furia” di Foiano della Chiana. Alle ore 16 andrà in scena, anzi su schermo, “TESTO E CONTESTO - GIUSTIZIA: letture, immagini e narrazioni”, il videodocumentario del laboratorio teatrale organizzato con gli studenti della Sezione Servizi Commerciali della Scuola Professionale Foiano. Al mio fianco, sui banchi di scuola, Samuele Boncompagni.
L’evento è organizzato dall'Istituto Omnicomprensivo "Guido Marcelli", Scuola Professionale Foiano Sezione Servizi Commerciali, Comune di Foiano della Chiana - Assessorato alla Pubblica Istruzione, Regione Toscana. In collaborazione con Officine della Cultura.
Ingresso libero.

sabato 14 marzo 2015

Il ritorno del corvo blu

È una gran bella gioia poter segnalare su questo blog il ritorno sulle scene de “Il corvo blu”, a ben 14 anni dalla sua nascita, nel mentre che si appresta a raggiungere la sua 70° replica.
Bambini, studenti e docenti di Firenze e Lastra a Signa vi aspetto dunque con gioia in teatro per raccontarvi, insieme a Gianna Deidda, la storia di questo mio corvetto dal naso blu che tanto ha viaggiato in anni, chilometri e salti: martedì 24 e mercoledì 25 marzo al Teatro delle Spiagge di Firenze (nell’ambito de Le chiavi della città - progetti e percorsi formativi per la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di 1° grado) e giovedì 26 e venerdì 27 marzo al Teatro delle Arti di Lastra a Signa.

lunedì 2 marzo 2015

Lezioni dal perfetto manuale di cattivo giornalismo

Alcune lezioni dal “perfetto manuale di cattivo giornalismo”, ovvero Numero zero di Umberto Eco (Bompiani).

«I perdenti, come gli autodidatti, hanno sempre conoscenze più vaste dei vincenti, se vuoi vincere devi sapere una cosa sola e non perdere tempo a saperle tutte, il piacere dell’erudizione è riservato ai perdenti. Più cose uno sa, più le cose non gli sono andate per il verso giusto» (p. 17).
«Guardate i grandi giornali anglosassoni. Se raccontano, che so, di un incendio o di un incidente automobilistico non possono evidentemente dire come la pensano loro. E allora inseriscono nell’articolo, tra virgolette, le dichiarazioni di un testimone, un uomo della strada, un rappresentante dell’opinione pubblica. Messe le virgolette, quelle affermazioni diventano fatti, cioè è un fatto che quel tale abbia espresso la tale opinione. Però si potrebbe supporre che il giornalista abbia dato voce solo a chi la pensa come lui. Pertanto di dichiarazioni ce ne saranno due, in contrasto tra loro, per mostrare che è un fatto che ci siano su una faccenda opinioni diverse - e il giornalista rende conto di questo fatto inoppugnabile. L’astuzia sta nel virgolettare prima un’opinione banale, poi un’altra opinione, più ragionata, che assomiglia molto all’opinione del giornalista. Così il lettore ha l’impressione di essere informato circa due fatti ma è indotto ad accettare una sola opinione come la più convincente» (p. 55).
«Per sapere che cosa mettere in un giornale bisogna, come si dice nelle alre redazioni, fissare l’agenda. […] Non sono le notizie che fanno il giornale, ma il giornale che fa le notizie. E sapere mettere insieme quattro notizie diverse significa proporre al lettore una quinta notizia» (p. 57).
«Un ritaglio dice che il Tale è stato multato anni fa per eccesso di velocità, l’altro che il mese scorso ha visitato un campeggio di boy scout, l’altro ancora che ieri è stato visto in discoteca. Si può benissimo partire da lì per suggerire che si tratta di uno spericolato che viola il codice della strada per andare in luoghi dove si beve, e che probabilmente, dico probabilmente ma evidentemente, gli piacciono i ragazzini. Abbastanza per screditarlo. E dicendo solo la pura verità. Inoltre la forza di un dossier è che non serve neppure mostrarlo: basta far circolare la voce che esiste e contiene notizie - diciamo - interessanti» (p. 133).

domenica 1 marzo 2015

La Repubblica dei matti

Segnalo con piacere l’ultimo volume dello storico John Foot, La “Repubblica dei matti”, edito da Feltrinelli ed uscito nel recente mese di novembre. 
L’occasione è duplice: da un lato continuare a rileggere quello che è stato un momento straordinario della storia della mia città, Arezzo, e dell'Italia, per le idee e gli uomini che le hanno espresse e portate a compimento; dall'altro ringraziare l’autore per la segnalazione, all'interno del cap. 19, della mia ricerca legata all’ospedale psichiatrico aretino, Utopia e realtà: una memoria collettiva. Ricordi e testimonianze della Memoria orale dell'ospedale neuropsichiatrico di Arezzo (Edifir).
Quale migliore occasione, e preziosa, far parte di questo racconto collettivo, per ricordare, anche su questo blog, cos'è stata ad Arezzo la "felicità"? «[Ad Arezzo] Come a Gorizia, furono abbattuti i muri e le reti, e si tolsero le sbarre. La demolizione seguì un percorso rituale, prolungato nel tempo, e spesso fu compiuta dai pazienti stessi: "La felicità è stata dare la mazzata sul muro del manicomio. Mi sono venuti i calli sulle mani, ma la soddisfazione con il piccone e col mazzolo di buttare giù quei muri è stata grande"» (p. 253).