lunedì 30 aprile 2012

Maggio ricco mi ci ficco!

Caro Lettore,
taccuino alla mano t’invito a prendere nota dei prossimi appuntamenti, quelli certi.

Partenza il prossimo… 1 maggio… domani! Dalle ore 17, con inizio in Piazza San Jacopo e tempo permettendo - pare che voglia piovere ma fino all’ultimo, e anche dopo, noi saremo lì… -, puoi spenderti un bel pomeriggio nel centro storico di Arezzo al seguito della Band@tomica, la formazione itinerante dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. Il tema sarà il “lavoro”, il sacro e benedetto lavoro, quello che fa parte (farebbe… dovrebbe fare… dovrebbe fare se…) della nostra Costituzione, ma tu non dovrai far altro che camminare, ascoltare e, volendo, farti qualche sorriso e qualche chiacchiera.

Varcata la porta del maggio, per te che ami stare coi tuoi figli in ambienti naturali aperti al gioco e ai salti, ti conviene segnare tre date importanti interne a una piccola rassegna dedicata al mio teatro ragazzi in abbinamento al cioccolato sul magico e misterioso suolo aretino caro agli etruschi! Trattasi di “La cioccolata fa bene alla fantasia” in svolgimento presso l’area archeologica di Castelsecco (a questo proposito, se le notizie su Castelsecco ti fossero sfuggite, t’invito a leggere il post: L’Area Archeologica di Castelsecco del 19 ottobre 2011). Le date sono: 18 maggio con la rappresentazione de “Il Flauto Magico”, 22 maggio con “L’Albero dell’Amicizia” e 1 giugno con “Pirati di classe”. L’inizio degli spettacoli è sempre previsto alle ore 17 ma l’area archeologica, grazie all’Associazione Castelsecco, è aperta per tutta la giornata compresi gustosi pranzi in compagnia dei fiori e, nelle tre giornate menzionate, merende deliziosissime col cioccolato Vestri.

A questo punto potresti pensare d’essere già entrato nel mese di giugno ma non è così. Il 27 maggio, difatti, torna in scena L’ora di Tuk, la mia modesta rassegna di teatro ragazzi all’interno delle Aree Naturali Protette della Provincia di Arezzo. Ahimè i tagli agli eventi culturali hanno limato molto… troppo… la rassegna e così vi rappresenteremo un solo spettacolo: “I sentieri dei folletti musicali”, una mia nuova piccola creatura per il teatro in natura dedicato ai piccoli spettatori con le loro famiglie. L’evento avrà luogo a Ponte Buriano, accanto al ponte della Gioconda di Leonardo da Vinci.

Finito maggio il giugno ti catapulterà in un paradiso italiano: le Isole Tremiti. Ti attendo il 5 giugno con “I Mille e un Morso” per festeggiare l’incontro tra le scolaresche e gli scrittori (me compreso) che hanno partecipato alla Staffetta di Scrittura Creativa 2012 indetta da BIMED. Sbrigati a prenotare: pare sia già quasi tutto esaurito!

Per finire, di ritorno dalla Tremiti, non avrai tempo di disfare le valigie che c’incontreremo l’8 giugno, ancora sul cucuzzolo di Castelsecco, per precipitare nel Medioevo con “Il Vanto del Buon Amore” in una prima rappresentazione assoluta. Una mia operetta in ottava rima accompagnata dalle musiche superbe (e da superbi esecutori) di un’epoca che ha segnato il risveglio dell’Europa e dell’Italia in particolare. Facciamone tesoro!

martedì 24 aprile 2012

Festeggia: è la Liberazione!

Caro Lettore,
domani festeggia! Dovunque tu sia, qualunque cosa tu abbia in mente di fare, ad un certo momento fermati e ricorda. E poi festeggia. Stappa un buon vino, tendi le braccia a chi vuoi bene e festeggia il 25 aprile, la festa di tutti gli anni che siamo riusciti a vivere in paese democratico, in un paese libero fiorito sulle radici di una grande Costituzione, in un terreno che la Resistenza ha profumato di Riscatto!
Io sarò a festeggiare a Bastia Umbra, presso il Centro sociale del Villaggio XXV Aprile, ricordando, nel mio piccolo contributo all’impegno dei miei padri, il sacrificio dei sette fratelli Cervi come narrato da Alcide Cervi in I miei sette figli. L’ingresso all’evento è gratuito. L’appuntamento è alle 17 con l’intervento di Giovanni Simoncelli, segretario provinciale dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) cui farà seguito, alle 17:30, il mio omaggio ai fratelli Cervi in compagnia di Luca Baldini.
La manifestazione, inserita in un più ampio cartellone di eventi dedicati al ricordo della Festa di Liberazione dal nazifascismo, è a cura di tutti i partiti del centro sinistra di Bastia.
Attendendoti all’evento, si non in carne almeno col cuore, ti saluto non citando direttamente Alcide, delle cui parole ci sazieremo domani, ma Piero Calamandrei così come nell’introduzione alle memorie pubblicate da Einaudi:

«Salute, Alcide Cervi! I nipoti sono già uomini: il vuoto di una generazione è colmato. Sui rami troncati dal vecchio ceppo spuntan le foglie nuove.
In gamba, nonno Cide, per altri cento anni ancora! Con uomini come te il mondo si salva: con uomini come te un mondo nuovo si crea. Non bisogna piangere i tuoi figliuoli: felici loro che hanno lavorato fino all’ultimo istante per creare un mondo migliore.
Italiani della Resistenza! Onoriamo, ma non compiangiamo il padre di questi figli. Se qualcuno si deve compiangere, compiangiamo i padri dei loro fucilatori».


venerdì 20 aprile 2012

Una storia mica vera


Caro Lettore,
stamani voglio dedicare queste poche righe a due piccioni e a un gatto.
I due piccioni sono quelli nell’immagine, ancora implumi, ancora infreddoliti, ancora solo ciuffi di peluria bionda come barba sul mento arrossato di un erede ubriaco della stirpe dei longobardi - non stare in ansia: a separare i piccoli di piccione posti sul cucuzzolo della Torre di Marciano della Chiana dalla macchina fotografica c’era un bel vetro.
Il gatto, o meglio gattino, è invece quello invisibile ma ben udibile che un (poco) garbato vicino di casa ha deciso di far (soprav)vivere sulla sua terrazza e che ormai da alcuni giorni sonorizza coi suoi miagolii le notti e le mattine e buona parte dei pomeriggi dei suoi umani coinquilini allettati o meno che siano.
Tu mi domandi: che c’entrano i piccioni col gatto?
C’entrano… c’entrano… ed ecco come: con l’augurio che faccio al gattino d’incontrare, appena le piume lo renderanno possibile, i due teneri piccioni e, stretta un’amicizia solidale e duratura, ripagare al vicino dal sonno pesante quel tanto di notti spese al freddo a miagolare in tanto di guano sul terrazzo da raccattare.
Buona fortuna!

sabato 14 aprile 2012

Dal caffè al cioccolato


Caro Lettore,
degustato l’ultimo caffè in programma con “Nero Profumo” e salutata la prima stagione teatrale della Torre di Marciano della Chiana (AR) - una  gran bella serata che puoi rivivere, nel ricordo dei momenti salienti, sfogliando l’album fotografico! - prossimo appuntamento in calendario l’incontro del 5 maggio tra “I Mille e un Morso” e la Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo nell’incantevole palcoscenico delle Isole Tremiti. A far da occasione l’appuntamento con le scuole, gli insegnanti e gli studenti della Staffetta di Scrittura Creativa 2011/12, strabiliante invenzione che nell’edizione corrente ospita anche un mio incipit narrativo dal titolo “Allergia alla fantasia” (lo puoi leggere seguendo il link dal titolo).
Ma se proprio non riesci ad attendere il 5 maggio vieni a trovarmi a Bastia Umbra il 25 aprile. C’è in ballo una data importante, una data da non dimenticare, ed io sarò lì per farne memoria, e tesoro, con il racconto tra vita, morte, coraggio, eroismo, virtù e storia dei Sette fratelli Cervi.
Mi par che basti. Buon fine settimana e... ombrello aperto!

venerdì 13 aprile 2012

Il Corvo blu che beve il caffè

Caro Lettore,
un saluto e un invito dal mio corvo blu.
Prima l’invito: stasera, in un pezzo straordinario di terra Toscana, la Torre di Marciano della Chiana, torna in scena “Nero Profumo - Racconto in musica all’anima italiana del caffè”. Un evento che il corvetto attende da molto tempo per il piacere d’incontrarti ancora una volta davanti ad una tazza di caffè (con la degustazione offerta da Caffè River dalle ore 21), di stare tranquilli, di fare due chiacchiere, d’ascoltare un buon concerto e, insomma, di spendere una serata tra amici e persone che vogliono l’una il bene dell’altra. Cosa che potrebbe sembrare scontata ma che, al tempo d’oggi, vale più d’un morso di pane. Per cui, se puoi, non mancare (prenotazioni presso Officine della Cultura al numero telefonico 0575.27961)!
Il saluto del corvetto che ha girato l’Italia viene invece da Pitigliano (GR), borgo straordinario di una Toscana che è la libidine per gli occhi fatta paesaggio. Ieri il corvo blu ha incontrato i bambini delle scuole dell’infanzia del borgo sul tufo. Bambini con gli occhi vispi e le menti aperte che, a fine spettacolo, hanno fatto una promessa importante: d’aver cura del loro bel teatro (il Teatro Salvini, se lo conosci) da qui a che avranno la forza per farlo. Promessa solenne che sarà mantenuta, ne sono sicuro!
Forza, bambini: fate del vostro teatro la vostra casa, il luogo del vostro sapere, del vostro dialogo, dei frutti delle vostre conoscenze. Siamo corpi e teste di una specie animale che ha dimostrato di saper fare grandi cose! E di dare grandi abbracci!
Vi giunga il mio e quello del mio corvetto dall’alto del suo tetto!


venerdì 6 aprile 2012

Pasqua con la scuola

Caro Lettore,
voglio festeggiare Pasqua segnalandoti due articoli e due bei percorsi nella scuola, quali segno di speranza e di promessa per un futuro degno del nome e delle opere che sogniamo di posargli sul groppone. Entrambi, naturalmente, sono apparsi su Sottoidiciotto, la sezione che ho l’onore di curare all’interno del portale www.arezzonotizie.it.
Il primo riguarda il laboratorio “Musicando e Riciclando” giunto al suo terzo appuntamento con gli studenti del’Istituto Comprensivo “G. Marcelli” di Foiano della Chiana (AR): “I colori della musica: un sondaggio per le vacanze di Pasqua”.
Il secondo è fresco di pubblicazione ed è il racconto di un incontro avvenuto il 22 marzo scorso tra l’Istituto Comprensivo “F. Severi” di Arezzo e Cesare Moreno, fondatore e presidente dell’Associazione Maestri di Strada Onlus di Napoli: “Insegnare al Principe di Danimarca: il racconto e le lettere degli studenti”.
In entrambi i casi, ma in particolar modo per gli studenti dell’Istituto Severi, è gradito il tuo pensiero.
Buona Pasqua!

martedì 3 aprile 2012

Un saluto da Maestro Clarinetto ma... non a tutti

Maestro Clarinetto saluta e abbraccia tutti i piccoli spettatori che questa mattina hanno affollato il Teatro Pietro Aretino di Arezzo! A loro e alle loro maestre un vivo “Grazie!” per l’attenzione, la pazienza, gli occhi vispi e i canti ballerini che hanno accompagnato e guidato l’intero spettacolo, in barba alla “paura” e in omaggio al mondo della musica con tutti i suoi strumenti (quelli dell’Orchestra Fatata di Maestro Clarinetto, naturalmente)!
Un abbraccio a tutte le maestre (più un maestro) che non deve estendersi a quelle due tra le prime file che prima (e per prima intendo un buon venti minuti) hanno borbottato come al mercato… bla bla bla bla bla bla… in barba alla mia fatica e alla concentrazione dei piccoli affidati alle loro cure fisiche, mentali e culturali... quindi hanno completato il loro quadro meraviglioso d’amaro scuotimento di nacchere con quanto di meglio possibile in teatro, ovvero: cellulare che squilla, persona che si alza, persona che cerca al buio l’uscita attirando occhi e orecchie, voce che risponde, il tutto ripetuto anche in occasione del rientro. E poi ancora bla e bla e bla. Giuro che mi sono trattenuto dal dare visibilità e risalto al fastidio vissuto solo nel rispetto dei loro piccoli studenti, per non minare quella stima e quell’autorità che certo le due maestre dalla parlantina rutilante non sembrano voler meritare.
Qui mi sfogo, caro Lettore, e detto questo mi dimenticherò dell’avvenuto, come tante volte è già accaduto. Ma, per carità, almeno tu ricordati che in teatro - e che sia teatro ragazzi o teatro adulti poco importa - il cellulare, coi suoi squilli insolenti e inopportuni, non è ancora il benvenuto… e prima di sederti in platea alla lingua servi camomilla!

domenica 1 aprile 2012

L’impiccato del Teatro di Anghiari

Caro Lettore,
pullulare d’emozioni, ieri, per Credoinunsolodio ad Anghiari. Il debutto della stagione teatrale 2012. Il teatro gremito. Il pubblico straordinario. Amanda Sandrelli, come al solito, impeccabile ed eccellente. Quel po' dell'Orchestra Multietnica di Arezzo... beh... squillante. M’inchino di fronte a questa 17° stagione teatrale che ha preso avvio e alle idee e alle parole del suo direttore artistico, Andrea Merendelli. Chi ha visitato il sito o preso il dèpliant tra le mani se n’è accorto: la platea del gioiello teatrale anghiariese è il sepolcro d’un impiccato. Tentato omicidio? Ricercato suicidio? Eppure ancor si muove! Lascio dunque la voce, e le motivazioni, allo stesso Merendelli, prelevando a piene mani dalla presentazione della Stagione, lieto d’averne fatto parte (non me ne voglia l’autore).

«Un nodo scorsoio scorre intorno alla gola, stretto dalle mani dei tempi. Incombe la stretta fatale, ma non dà scadenze o tempi d’esecuzione. E allora si procede, deglutendo a fatica. Ovunque, in piccoli spazi o grandi teatri. “Tempi duri, ah, che tempi…” La retorica della durezza dei tempi, l’epidemia dei nodi scorsoi, la stagione teatrale numero 17 della storia del Teatro di Anghiari: ce n’è a sufficienza per cambiare mestiere e dedicarsi all’agricoltura biologica o all’assalto di baleniere insieme a Greenpeace, oppure per convertire il Teatro in sala di lap-dance o miniappartamenti. Ma qui entra in gioco la Storia, che non sembra ma conta e dice sempre la sua: la Storia delle centinaia di eventi messi in piedi in quasi 20 anni di attività, delle migliaia di spettatori e di allievi dei corsi di Teatro che affollano anche oggi il nostro meraviglioso teatrino. La Storia dei corsi con le scuole, con le Asl, con i Ser.t, per produrre “benessere” alle nuove generazioni, anche attraverso il Teatro. Una Storia che sempre più spesso si intreccia con tutte le realtà che producono cultura ad Anghiari e in Valtiberina, con fruttuose collaborazioni dettate proprio dai tempi: o si sta insieme, o si muore. E se questa Stagione n. 17 si farà, un grazie va a tutti gli anghiaresi e a tutte quelle associazioni o enti che, invece di stare sugli alberi a criticare e non muovere mai un dito, frequentano il Teatro, lo vivono e danno il loro disinteressato contributo perché sopravviva questo spazio di civiltà, apprezzato da tutti anche fuori dalle patrie mura. L’ultimo ringraziamento va proprio agli artisti che, conoscendo la Storia del Teatro di Anghiari direttamente o indirettamente, hanno accettato di essere ospiti della Stagione Teatrale a condizioni di vera amicizia. Grazie a loro, il nodo alla gola è più lento e si respira meglio».

Grazie a te. Grazie a voi.