venerdì 24 febbraio 2012

Piccoli spettatori al Teatro Pietro Aretino

Caro Lettore,
l’invito è ufficiale: che tu sia genitore o insegnante o qualsiasi altra cosa (anche alieno va bene, purché di spirito cordiale) porta i tuoi piccoli spettatori a teatro!
È on line il programma di quest’inizio 2012 del Teatro Pietro Aretino (ex Bicchieraia) tra cui la Rassegna Teatro per Ragazzi.
Insieme a tanti amici e colleghi (tengo a segnalarti il grandissimo Alessandro Gigli, non me ne voglia nessuno!) sofferma pure gli occhi su “L’Orchestra fatata di Maestro Clarinetto” (sottolineata in rosso all’interno del comunicato stampa). Sì: è proprio lei! La storia del mio piccolo pezzo di legno che s’è fatta grande ed entra ufficialmente nella stagione aretina dedicata ai più piccoli tra gli spettatori: i protagonisti delle scuole dell’infanzia.
Lo ammetto: sono emozionato! Mi chiedi il perché? Sulle assi del Pietro Aretino sono salito tante volte, è vero, dopo ma anche prima del restauro. Come musicista e come attore. Ma salirci per i più piccoli mi dà quel brivido in più che è un tassello dell’impronta della storia (della mia storia). Difatti il mio primo spettacolo teatrale visto con gli occhi del bambino è accaduto proprio lì, quando ancora le sedie non erano imbottite. Ad agire erano dei burattini ma i miei occhi s’erano persi sulla scena e su tutto quanto: pane e companatico.
Un abbraccio con lacrima, dunque, agli occhi adulti di domani che saranno il 3 aprile ad assistere all’esibizione dell’Orchestra fatata di Maestro Clarinetto. Vi aspetto!


martedì 21 febbraio 2012

Nero Profumo dà scacco alla Torre!

Caro Lettore,
mancano poco meno di due mesi ma è opportuno, ormai, che la tua agenda ne tenga conto e traccia: venerdì 13 aprile 2012 ci vediamo alla Torre di Marciano della Chiana (AR) con “Nero Profumo”, l’omaggio al caffè mio e de Les Trois Comò (Elisa Tonelli - voce, Giorgio Pinai - flauti, Fabrizio Volpi - chitarra, Giacomo Piermatti - contrabbaso e Massimiliano Dragoni - salterio e percussioni) tra narrazione, musica e un cucchiaino di sano divertimento rigorosamente dietetico.
Nero Profumo partecipa allo “Scacco alla Torre”, la prima stagione teatrale nel rinnovato spazio della Torre di Marciano della Chiana, e lo fa in buona compagnia segnalando, tra tutti: Paolo Benvegnù, Dario Brunori, Alessandro Benvenuti e Ugo Chiti. Lo fa, soprattutto, alla sua maniera: accompagnando lo spettacolo con la degustazione del caffè equosolidale di Caffè RIVER, ancora una volta a fianco e nel cuore dello spettacolo.
Una serata aromatica, dunque, che sarà accompagnata anche dalla visione dei filmati di “Nero Profumo” e dalla scalata alla Torre con una visione della Valdichiana in notturna da lasciare col fiato a un passo dalla gola.


lunedì 20 febbraio 2012

E se una goccia dal naso...

Caro Lettore,
ne arrivano di tutti i colori. Alcuni giorni fa ti parlavo di una lavagna magica, ricordi? Bene: era una lavagna magica? Ha fatto la magia… e si è trasformata in un faccino allegro con una goccia al naso… chiedo scusa… “dal naso”. La neve prima e l’acqua dopo… per forza che arriva il raffreddore! E il piccolo faccino se l’è preso. E una goccia dal naso gli si è staccata… dal naso. Ma non una goccia qualunque. No! Una goccia che voleva essere una bolla di sapone. Ma dimmi questa! La favoletta del faccino allegro con la goccia dal naso la trovi nell’articolo: “La goccia dal naso” pubblicato su Sottoidiciotto (www.arezzonotizie.it). 
Tanto che sei lì perché non dai anche una letta all’articolo “Strane impronte sulla neve: l’indagine è nazionale”? Dopo “Strane impronte sulla neve: parla il Prof. Besti” e “Strane impronte sulla neve: nuove rivelazioni” le mie due settimane d’indagine bianca hanno subito un’impensabile impennata. C’è di che perderci la testa o, quantomeno, una goccia… dal naso!

venerdì 17 febbraio 2012

Il club degli incorreggibili ottimisti

Caro Lettore,
venerdì 17 può essere una pessima giornata per fare molte cose. Non lo sarà certo per riposarti su un libro. Qualora tu abbia di che fermarti, e di che poterlo fare, ti consiglio dunque di fare sosta all’interno de Il club degli incorreggibili ottimisti di Jean-Michel Guenassia (Salani).
Il club offre molti prodotti accuratamente selezionati. Per fermare lo stomaco ti consiglio questo:
«I figli non conoscono la vita dei loro genitori. Quando sono giovani, non ci pensano perché il mondo è cominciato con loro. I loro genitori non hanno storia e hanno la brutta abitudine di parlare ai figli soltanto del futuro, mai del passato. È un grave errore. Non parlare del passato li rende simili a dei buchi spalancati» (p. 164).
E tra le amicizie da fare quest’altro:
«Nella lettura c’è qualcosa d’irrazionale. Prima ancora d’aver letto, s’indovina subito se un libro ci piacerà o no. Si fiuta, si annusa il volume, ci si domanda se vale la pena di passare del tempo in sua compagnia. È l’alchimia invisibile dei segni tracciati su un foglio che s’imprimono nel nostro cervello. Un libro è un essere vivente» (p. 316).
Ci vediamo per una partita a biliardino?

martedì 14 febbraio 2012

Ritorno a Morire dal ridere

Caro Lettore,
è tempo di stirare il frac, mettere in ordine l’acconciatura e prenotare i prossimi posti a teatro. Sulle assi del restaurato Teatro Comunale di Lamporecchio e del Teatro Mascagni di Popiglio, nei gran giorni di sabato 25 e domenica 26 febbraio 2012, torna in scena “Morire dal ridere”.
Era il 3 novembre 2006 quando, con l’attuale formazione d’artisti, per la prima volta morivamo dal ridere sul palcoscenico del Teatro Comunale di Bucine e non ti nego la curiosità, dopo oltre 5 anni e 50 repliche, d’accompagnare ancora una volta Nicola Rignanese in teatro, reduce dal grande successo cinematografico di Qualunquemente, al fianco di Antonio Albanese, e da tutto quello che ne è nato dopo e nel mezzo, di teatrale e cinematografico. Artista mobile, spugnoso, trasferirà certo sui personaggi del “Morire dal ridere”, suoi e forgiati da Ettore Petrolini, l’elettricità di queste ultime esperienze e noi saremo i primi a folgorarci. Dovrò attrezzare il clarinetto: fungerà da acchiappa fulmine!


lunedì 13 febbraio 2012

La lavagna magica

Caro Lettore,
che si può fare con una lavagna magica? Ti lascio al seguente esperimento. Buon divertimento!


venerdì 10 febbraio 2012

L’artista di tutti i tempi

Caro Lettore,
oggi non ho cuore per nulla. Verso in condizioni epistolari. Potrei far del bene solo dormendo. E scrocchia la neve e mi ci appendo.

Ti saluto citando Ottone Rosai da Giovanni Faccenda, Rosai. L’assillo della verità (Edizioni Masso delle Fate).
Non ho forza per altro.

«L’artista di tutti i tempi è stato e sarà sempre una creatura personificante la tragedia. Farà magari eccezione sugli altri, ma a tutto suo discapito, a tutto suo sconforto.
Egli, quando è tale, comincia col capire più degli altri e, di conseguenza, senti più degli altri le responsabilità di cui il tempo l’ha caricato. Sempre scontento di sé e di quel che ha fatto, giungerà a morte col rimorso nel cuore e nel cervello di non aver saputo dare quanto, secondo quel suo ultimo istante intensamente riflessivo, sente che avrebbe potuto. E così anche l’ultima stilla di vita sarà per lui come un intero amarissimo mare da trangugiare» (p. 66).

E ancora…

«Sorgerà un artista come una brutta giornata. Una di quelle giornate d’inverno tutte nere, fredde, pungenti, dalla pioggia appuntita e frenetica che ti sbatte in faccia e sul corpo a cenciate quasi fossero lanci a manciate di pruni.
Di dolore avrà fatta la vita, continuo, infinito, per non poter giungere a dare con la sua opera la pace né a sé né agli altri. Non conoscerà compromessi: tra i suoi atti e la sua arte tutto sarà coerenza. La croce addossatasi la porterà non come condanna, ma quale simbolo di fede. Unico tormento: l’arte; sola preoccupazione: donare.
Questi e non altri i principii di un vero artista e di ogni essere che sia a rappresentare tra gli uomini un loro culmine di bellezza» (p. 68).

lunedì 6 febbraio 2012

Incontri innevati

Caro Lettore,
questa neve mi stuzzica. M’infastidisce, mi commuove, mi fa rabbia, mi fa paura ma mi stuzzica, non c’è niente da fare. È il panorama stravolto, capovolto che… mi stravolge (e capovolge). Lo guardo e non lo riconosco. E mi fa sorridere.
Stamani camminavo quasi tranquillo, cercando di non procurarmi un cartellino per il pronto soccorso, quando mi viene incontro l’immagine del tavolino sotto riportato insieme alle sue due belle sedie. Già: un tavolino e due sedie all’aperto con questo ghiaccio. Ricoperti di neve. Non ho resistito: la testa s’è popolata e il risultato lo puoi leggere su arezzonotizie.it: “Neve&Snow: il punteggio di Arezzo torna alto”. Ah! Avessi ancora tempo (e coraggio) per prendere pala e cestello!


venerdì 3 febbraio 2012

Febbraio 2012

Caro Lettore,
eccoci arrivati al mese di Febbraio 2012 che t’illustro dal mio CalenGianni affinché tu n’abbia buon pro. Ti ricordo che l’intero CalenGianni 2012, dal titolo Umayanizzazione, è sfogliabile gratuitamente seguendo questo link. Buona giornata!


Impronte sulla neve parte 2

Caro Lettore,
non ci crederai (anch’io ne sono rimasto molto meravigliato) ma quel gioco sulla neve di cui ti ho parlato due giorni fa ha trovato un nuovo e impensabile filone d’indagine. Il tutto è nato dal racconto di una lettrice, Monica B., e trovi l’evoluzione dell’esperimento puntini di neve a questo link: “Strane impronte sulla neve: nuove rivelazioni”.
Non so che pensare. L’inchiesta si sta ampliando in modi e forme inusitate. Ne potrà uscire qualcosa di sensazionale?
Mi raccomando: se anche tu avvisti puntini simil… sai cosa fare! Grazie!!!


Nell’immagine trovi solo l’inizio dell’articolo… il resto seguendo il precedente link. E, tanto che ci sei, ti faccio notare che ArezzoNotizie.it ha cambiato grafica. Che ne dici?

giovedì 2 febbraio 2012

A proposito di Steve Jobs

Caro Lettore,
inizierò così:
«Cos’è che mi ha dato la spinta? Penso che la maggior parte delle persone creative desiderino esprimere la propria gratitudine per aver potuto beneficiare dell’opera di chi ci ha preceduto. Non sono stato io a inventare la lingua o la matematica che uso. Produco poco di quello che mangio, nulla di quello che indosso. Ogni mia realizzazione è debitrice ad altri membri della nostra specie, sulle cui spalle poggiamo i nostri piedi. E una parte cospicua del nostro animo desidera restituire qualcosa alla nostra specie e aggiungere qualcosa al percorso. Si tratta di provare a esprimere qualcosa nell’unico modo in cui alla maggior parte è dato conoscere, perché non sappiamo scrivere le canzoni di Bob Dylan o le opere teatrali di Tom Stoppard. Cerchiamo di usare i talenti che abbiamo per esprimere il nostro sentire più profondo, per esternare la nostra ammirazione per tutti i contributi di chi è venuto prima di noi, e per aggiungere qualcosa a quel percorso. È questo che mi ha dato la spinta».
Dove ho trovato queste parole? In Steve Jobs di Walter Isaacson (Mondadori, 2011) alla pagina 607.
Che viaggio straordinario, un libro, questo libro! Ti dirò: straordinario non tanto e non solo per la scoperta e/o il disvelamento del genio Jobs, quanto per l’immersione provocata nel precipizio dei miei 40 anni. Immersione senza bombole e con uno specchio in mano nel macrocosmo delle avventure che mentre informatizzavano l’America e trasformavano l’Italia attraversavano la mia esperienza scolastica, esperienziale, umana con sinapsi inusitate.
Aggrappato al mio primo IBM dallo schermo blu sono risalito in alto trattenendomi ad ogni singolo pezzo di materia informatica acquistato e digerito, mentre l'iMac, lo stravagante uovo con la maniglia, mi passava accanto, m’incuriosiva ma non era alla mia portata. E leggere tutto questo, per la prima volta, come seduto nel giardino di casa Jobs, è stato… esaltante. Perdinci, ho finito di leggere con un solo desiderio ed una sola parola in mente: perfezione. Ed ho riguardato i miei vecchi cellulari con gli occhi sgranati.
Finché, arrivati a pagina 608, si torna in Italia ed è ora di pranzo: spaghetti al pomodoro, un bicchiere di vino rosso e un paio di bollettini da pagare alle poste (ora di fila acclusa). Ma con l’abitudine di una sana dieta mediterranea, e quella burocrazia che ci fa da scarpe e da calzini, Steve Jobs sarebbe stato lo stesso Steve… lo stesso Jobs? Cosa conviene perdere, a questo mondo, per essere proprio quel quanto che questo mondo non vorrebbe perdere?

mercoledì 1 febbraio 2012

Un occhio al Mandela Forum

Caro Lettore,
alcuni giorni fa ti ho parlato, e invitato, al Mandela Forum di Firenze per la Giornata della Memoria 2012. Nel caso tu non sia riuscito a venire e ti sia perso l’accoglienza di 10.000 studenti delle scuole toscane - un bel numero, non c’è che dire! - insieme all’esibizione al limite dell’acrobatico, tra palcoscenico e platea (e scalini), dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, oggi trovi su youtube il video realizzato da Paolo Capezzone e dal gruppo video del liceo “Il Pontormo” con l’intervento dello scrittore Abraham Yehoshua. Almeno questo non perdertelo: tanto nevica, che altro vuoi fare? Sullo sfondo, itineranti e musicanti, Enrico Fink e l’Orchestra Multietnica di Arezzo.


Sempre in merito alla Giornata della Memoria fiorentina ti consiglio anche questi video: “Giornata della Memoria: gli studenti toscani ascoltano i testimoni” e "Giornata della Memoria: i testimoni raccontano la Shoah". E cercando se ne trovano di altri...


Giochi di fantasia con la neve

Caro Lettore,
eccomi a te, un po’ infreddolito ma motivato. Oggi neve: a colazione, a pranzo e forse anche a cena. Neve minuta, piccola e fragile, ma coriacea. La mia città naviga sotto una coltre di velluto bianco e ringrazio gli amici e i collaboratori per non essere obbligato ad uscire con l’auto proprio oggi.
Riposti in pace - e senza danno! - gli appuntamenti che potevo fare di meglio se non inventarmi qualcosa per mettere in scena questa neve fresca? Sono uscito in strada munito di macchina fotografica, mi sono piegato sul marciapiede, mi sono preparato all’idea di congelarmi l’indice, ho fatto alcuni buchi uno accanto all’altro ed ecco 3 magnifiche impronte d’animali rari riconosciute dal Prof. Berto Besti. L’idea non credo sia originale e forse potevo fare di meglio - avrei potuto, ad esempio, utilizzare non solo l’indice - ma il divertimento lo è stato, eccome.
Se ti va di approfondire, e di vedere le foto delle impronte, segui il link all’articolo “Strane impronte sulla neve: parla il Prof. Berti” pubblicato da poco su www.arezzonotizie.it (nella mia sezione, Sottoidiciotto).
Buona lettura e se trovi altre straordinarie impronte fammi un fischio! A lavorar di fantasia, anche sulla neve, non si corre rischio!